Ufficio Pio, da 430 anni al servizio dei più fragili

L’Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo, uno degli enti filantropici più antichi d’Italia, celebra 430 annidi attività e conferma il suo ruolo di riferimento e sostegno per i più deboli.

La Fondazione Ufficio Pio, in 430 anni, ha saputo rinnovarsi e innovarsi mantenendo fede al ruolo di riferimento e sostegno per i più deboli. Oggi è un ente di solidarietà attiva, impegnato nella prevenzione e nel contrasto delle disuguaglianze economiche e sociali. I suoi interventi si concentrano principalmente a Torino e nell’area metropolitana e annualmente coinvolgono oltre 17mila persone fra adulti e minori.

Una lunga storia iniziata il giorno di Pentecoste del 1595 nella chiesa dei Santi Martiri di via Garibaldi, dove questa mattina è stato presentato un ricco programma di iniziative culturali e artistiche per celebrare questo importante traguardo.

Il programma prenderà il via mercoledì 14 maggio alle 21.30 con l’illuminazione della Mole Antonelliana che si colorerà eccezionalmente di giallo.  Sabato 17, al Salone del Libro, sarà presentato il podcast “Ogni passo”. Altro evento centrale sarà quello legato alTedXTorino che, il 26 maggio al Teatro Regio, vedrà protagonista Federica Siotto, ex studentessa del programma Percorsi e oggi ingegnere aerospaziale a Bristol. Una grande festa con le famiglie è fissata per il 5 luglio al Pala Gianni Asti di parco Ruffini. Un giorno fatto di festa, musica e spettacoli per le famiglie che partecipano ai programmi della Fondazione Ufficio Pio.

 “Una lunga storia ha affiancato la Fondazione e l’amministrazione comunale – ha sottolineato la vicesindaca Michela Favaro intervenendo alla presentazione- una storia che non si è interrotta perché ha saputo innovarsi e rispondere a nuovi bisogni. Fare memoria di questa storia significa apprezzare la grande capacità auto-trasformativa che la Fondazione ha saputo mantenere nel tempo interpretando, sempre con i migliori strumenti di conoscenza sociale disponibili, i bisogni della società torinese. La Città e i torinesi sanno di poter contare, oggi come un tempo, su una presenza discreta ma solida e operosa.”