di Mauro Gentile
Gramsci a Torino? Di fatto, uno studente fuori sede che, negli anni trascorsi sotto la Mole, si preparava a diventare un grande personaggio della cultura, della politica e della storia italiana del Novecento.
Così, con un leggero sorriso, l’assessore al Patrimonio della Città di Torino ha ricordato stamani, durante la presentazione alla stampa di “Casa Gramsci”, la figura dell’universitario giunto dalla Sardegna, che aveva vissuto in una casa del centro cittadino tra il 1913 e il 1922, nello stesso palazzo dove oggi viene inaugurato uno spazio culturale dedicato all’intellettuale che, poco meno di un secolo fa, fu tra i fondatori del Partito Comunista d’Italia.
“Casa Gramsci” è un progetto della Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci e della Carlina srl proprietaria dei locali dell’NH-Collection Carlina. Nato per valorizzare la memoria di Antonio Gramsci, attraverso il progetto sono stati destinati un ambiente al piano terra, sull’angolo tra via San Massimo e via Maria Vittoria, per ospitare in permanenza oggetti, immagini, libri e manifesti che qualsiasi passante può vedere come in una vetrina, mentre altri spazi possono ospitare eventi temporanei.
Grazie a “Casa Gramsci” il quartiere si riappropria di un pezzo importante della sua storia: la stessa casa in cui abitò il giovane Gramsci, e che fu una delle prime istituzioni sociali della filantropia privata torinese, l’Albergo di Virtù, aveva ospitato i genitori di Piero Gobetti e Angelo Tasca.