Si intensifica l’azione dell’Amministrazione comunale per la tutela della salute delle persone senza fissa dimora in questa fase di emergenza sanitaria. Un protocollo d’intesa, con Prefettura, Regione, unità di crisi e cooperative, approvato oggi dalla Giunta su proposta della vicesindaca Sonia Schellino, istituisce una rete di accoglienza per ospitare persone positive al Covid-19 asintomatiche o a bassa intensità assistenziale, in isolamento domiciliare. Il documento che sarà siglato nei prossimi giorni coinvolge, oltre alla Città di Torino, la Prefettura e l’Unità di crisi della Regione, le cooperative Frassati, Valdocco, Isola di Ariel e Alfieri; indica nuovi spazi di ospitalità temporanea e ridefinisce le caratteristiche di spazi esistenti, per un totale di 129 posti letto affidati alla cura delle cooperative, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana.
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Venti posti saranno riservati alle persone risultate positive al Covid-19, anche dimesse dagli ospedali, presso una struttura di via San Marino attualmente inutilizzata, gestita dalla coop. Frassati e a carico della Regione Piemonte. Gli altri posti sono destinati all’isolamento domiciliare: 35 gestiti dalla coop. Frassati, 37 dalla coop. Valdocco. Entrambe le strutture avranno copertura di servizio 24h a carico della Città di Torino. Altri 17 posti gestiti dalla coop. Alfieri e 20 dalla coop. Isola di Ariel, grazie al contributo della Regione Piemonte.
Con l’atto approvato dalla Giunta si individuano ulteriori opportunità di accoglienza per persone senza fissa dimora e si intende ridurre ulteriormente il numero di persone ospitate in ciascuna casa di accoglienza allo scopo di favorire il distanziamento sociale, ampliando nel contempo l’orario di apertura a 24 ore.
L’impegno di spesa complessivo massimo per la Città è di 450mila euro, mentre la Regione contribuisce al piano con circa 220mila euro.
I progetti così attivati, con scadenza al 30 giugno 2020, potranno essere prorogati al 31 luglio, data di scadenza del periodo di emergenza indicata dalla Presidenza del Consiglio.
Mauro Marras