Legalità nel settore agroalimentare per un futuro sostenibile

“Lavoro, Legalità, Innovazione nell’agroalimentare” sono i temi affrontati questa mattina in una tavola rotonda organizzata a Palazzo Civico dal CAAT con il patrocinio della Città di Torino.

La tavola rotonda ha voluto riaffermare il ruolo del lavoro etico come pilastro fondamentale di una società civile responsabile, e al contempo sottolineare l’impegno costante e quotidiano della Società nella promozione e difesa di questi valori a beneficio della collettività tutta.

La filiera agroalimentare, con la complessità ed eterogeneità dei suoi attori, può essere terreno fertile per fenomeni di irregolarità nei rapporti di lavoro, soprattutto in assenza di controlli adeguati. Queste criticità, oltre a compromettere il valore economico e sociale del comparto, si ripercuotono su tutti gli attori della filiera: dai produttori ai grossisti, dagli operatori logistici fino ai consumatori finali.

Per questo motivo, è ancora più importante, per una realtà a partecipazione pubblica come il CAAT, ricoprire un ruolo strategico e cruciale nel promuovere sinergie tra istituzioni, imprese, operatori, cittadini ed enti di formazione atte, da un lato, a rafforzare la cultura della legalità e, dall’altro, a contrastare fenomeni di irregolarità, promuovendo la condivisione di informazioni per rendere più efficace l’azione amministrativa.

“Legalità e sicurezza vanno di pari passo perché dove c’è illegalità e ci sono infiltrazioni non c’è rispetto delle regole. Inoltre, questo porta grandi danni economici perché vanno a costituirsi situazioni di concorrenza sleale molto grave – ha sottolineato la vicesindaca Michela Favaro il Caat, così come tutto il mondo della logistica, spesso rappresentano la porta d’ingresso di lavoratori fragili, con difficoltà sociali e barriere linguistiche – prosegue – ecco perché è importante partire da questa realtà”.

Dove c’è un sistema complesso possono emergere criticità che rischiano di minare la situazione, ma noi da tempo stiamo supportando i passi in avanti in questa direzione – afferma Fabrizio Galliati, presidente del Centro agroalimentare di Torino -. Ci sono strumenti però che possono creare un ambiente in cui il rispetto delle regole sia condiviso e motore di convivenza per tutti. Un percorso che passa innanzitutto dalla formazione, che ci permette di conoscere limiti, regole e possibilità di agire”.