Con la mostra ‘Richard Strauss e l’Italia’ al via il Festival

di Luisa Cicero

Prende il via stasera, alle ore 17.30, con l’inaugurazione della mostra ‘Richard Strauss e l’Italia” (curata da Giangiorgio Satragni) all’Auditorium Vivaldi, piazza Carlo Alberto 5a, il Festival dedicato al musicista, compositore e direttore d’orchestra che, nel 1906, nel teatro torinese diresse la prima italiana di Salome, una delle sue opere più famose.

L’apertura della rassegna sarà preceduta da un intervento musicale, all’interno dell’Auditorium, degli allievi della Classe di Musica da camera del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino.

Il Festival dedicato a Strauss durerà fino al 25 febbraio mentre la mostra sarà visibile fino al 17 marzo con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì ore 10-18 il sabato ore 10-13. L’ingresso è libero.

Richard Strauss (1864-1949) ebbe un forte legame con l’Italia e la sua cultura, come testimonia la mostra documentaria allestita per l’occasione. E tra i moltissimi luoghi che frequentò, Torino può
vantare diverse presenze del compositore in veste di direttore d’orchestra e soprattutto le prime italiane di due opere: Salome – sino ad allora mai rappresentata fuori dei Paesi di lingua tedesca,
con il debutto dell’autore sul podio di un teatro italiano – e Ariadne auf Naxos.

Tratta da Wilde e causa di notevoli scandali, la Salome consacrò Strauss come compositore per il teatro e in questo programma, oltre a essere messa in scena, è al centro di alcuni incontri, un convegno internazionale, tre pellicole cinematografiche basate sul medesimo soggetto e un nuovo spettacolo di prosa. Altre opere si possono ammirare in video, e non mancano omaggi a quel repertorio barocco francese che è stato oggetto di gustose trascrizioni da parte di Strauss. Nell’arco di tre settimane si potranno ascoltare dal vivo, insieme all’opera citata, oltre 50 composizioni tra musica sinfonica, da camera e vocale: un panorama capace di restituire un ampio ventaglio temporale e stilistico della produzione di Strauss, debitrice al mondo musicale tedesco e capace al contempo di aprirsi alle esperienze europee del Novecento.

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