“Genere, Generi, Gender”: il ruolo del servizio sociale nella promozione dei diritti

Giovedì 29 settembre, nell’ambito del Piano di offerta formativa del Consiglio Regionale dell’Ordine Assistenti Sociali del Piemonte, si terrà un webinar dal titolo “Genere, generi, gender: ruolo del servizio sociale professionale nella valorizzazione delle specificità e la promozione dei diritti”.

L’incontro, patrocinato della Città di Torino, si terrà dalle 9 alle 13, e proporrà un ampio programma che consentirà di affrontare le diverse sfaccettature del tema. La giornata formativa avrà l’obiettivo, anche grazie alla testimonianza di alcune realtà associative del territorio, di approfondire l’argomento per orientare sempre di più il lavoro dei professionisti assistenti sociali e codificare strumenti di approccio alle tematiche che si fondino sul dettato del nuovo Codice deontologico dell’Ordine, mettendo al centro i temi etici e di giustizia sociale.

Dopo i saluti istituzionali, interverranno il sociologo Salvatore Monaco sul tema ‘definizioni e significati’, la psicoterapeuta Chiara Crespi e la dottoressa Domiziana Magistri sull’importanza del ‘riconoscimento dell’identità’, il professore Urban Nothdurfter su ‘identità sessuale e servizio sociale’, l’assistente sociale Benedetto Madonia su ‘deontologia e buone pratiche’, la responsabile degli uffici per le Pari Opportunità e LGBT del Comune di Torino Cinzia Melis, il coordinatore del Torino Pride Marco Alessandro Giusta e la coordinatrice dello sportello antidiscriminazioni PorTO Sicuro, Serena Graneri.

Queste le parole di Jacopo Rosatelli, assessore a Welfare, Diritti e pari opportunità della Città di Torino, a commento dell’iniziativa: “Dedicare un momento di formazione al tema del genere, dei generi e del gender ritengo sia importante perché, in sostanza, è una declinazione possibile del grande tema dei diritti. Il cammino del riconoscimento dell’uguaglianza nelle differenze, quindi il cammino dei diritti, nel nostro Paese non è ancora compiuto, mancano ancora troppi diritti all’appello, sia dal punto di vista della vita famigliare a pari dignità rispetto alle famiglie eterosessuali, sia dal punto di vista della protezione rispetto a odio, crimini e discriminazioni. Il lavoro che la Città di Torino fa per la lotta alle discriminazioni e il riconoscimento dei diritti parte da un rapporto con le associazioni, ma l’impegno contro le discriminazioni è anche trasversale e fatto di tante altre azioni concrete. Sono contento che l’Ordine degli Assistenti Sociali del Piemonte abbia deciso di ragionare su questo tema con questo livello di approfondimento perché il cammino verso i diritti è un impegno che ha un obiettivo: l’autodeterminazione delle persone. Credo che la professione di assistente sociale abbia questo come obiettivo: la cura degli altri e delle altre per mettere le persone nelle condizioni di compiere le proprie scelte senza giudizi di valore morale“.

Secondo Antonio Attinà, presidente dell’Ordine Assistenti Sociali del Piemonte, “In un momento politicamente complesso, in cui si tende a costruire barricate che allontanano le persone tra loro e rischiano di indebolire le comunità, diventa fondamentale che la professione eserciti a pieno il suo ruolo con azioni di valorizzazione delle potenzialità dei singoli individui e contemporaneamente ponendosi tra gli attori che agiscono politiche attive che abbiano lo scopo di favorire l’integrazione. Sentiamo altresì, con la nostra azione quotidiana, la responsabilità di contribuire alla promozione di una cultura delle differenze. Se pensiamo ad esempio all’aumento di fenomeni quali l’hate speech, dobbiamo rilevare come ciò dipenda anche dall’incapacità di molti di riconoscere ed elaborare le proprie paure, proprio perché a volte mancano strumenti culturali e politici per affrontare fenomeni e trasformazioni che possiamo definire epocali. Riteniamo molto importante il patrocinio del Comune di Torino per questa iniziativa e ringrazio l’Assessore Rosatelli. È per noi rilevante infatti mettere in evidenza l’ottimo lavoro portato avanti dai servizi sociali municipali in questi anni dove l’attività professionale dei nostri iscritti e degli altri operatori è un punto di riferimento in tema di integrazione, di valorizzazione delle differenze e nella promozione dei diritti per tutto il territorio regionale“.