La valorizzazione dell’artigianato di territorio. Intervista a Carlotta Salerno

La presidente Carlotta Salerno

Abbiamo approfondito i temi dell’artigianato, del fare, dell’economia di territorio con Carlotta Salerno, presidente della Circoscrizione 6, che include i quartieri Barriera di Milano, Barca-Bertolla, Regio Parco, Falchera e Villaretto.

Presidente, la prima edizione di Barrierafiera è stato un bel successo. Ci spiega come è nata l’iniziativa?

BarrieraFiera nasce dal Tavolo Lavoro della Circoscrizione, attivo da alcuni anni. Il Tavolo Lavoro riunisce realtà imprenditive ed economiche del territorio, associazioni di categoria, istituti di formazione professionale e soggetti del privato sociale che si occupano anch’essi di formazione, di accompagnamento e di organizzazione. All’interno del Tavolo Lavoro il coordinatore al commercio della Circoscrizione, Antonio Ledda, ha promosso un ragionamento che andasse oltre possibili progettualità immediate e che coinvolgesse tutti i partecipanti in un percorso che fosse al contempo di riflessione e azione. Innanzitutto ci siamo posti alcune domande: Qual è l’identità lavorativa di Barriera di Milano, oggi, a distanza di anni dalla crisi industriale e manifatturiera? Quali segnali cogliamo dal territorio? Quale quadro delineano le aperture, le chiusure e la permanenza delle attività produttive?

Nel rispondere a queste domande il Tavolo Lavoro ha percepito con chiarezza una vivacità, che poi era anche una domanda, quella inerente l’artigianato. Una vivacità nelle prospettive e nella fetta di mercato e una domanda, forte, da parte di chi in questo momento detiene un sapere artigiano senza eredi, che quindi rischia di scomparire.

Ecco dunque il desiderio di far lavorare tutti i soggetti elencati sopra ad un percorso che portasse ad una riflessione di contenuto, alla valorizzazione dell’artigianato di territorio e ad un momento concreto di coinvolgimento del quartiere, una fiera dei mestieri artigiani.

Qual è stato il percorso per arrivare alla vera e propria giornata di fiera?

Il percorso è stato lungo e articolato e ha necessitato di collaborazione da molti fronti. Sul fronte amministrativo non avremmo potuto realizzare la Fiera senza la condivisione dell’assessorato al Commercio della Città, nella persona dell’assessore Alberto Sacco, dei suoi uffici e del suo staff, che insieme a noi hanno individuato il percorso amministrativo più corretto e ci hanno aiutati a realizzarlo. Dal punto di vista contenutistico e organizzativo, fondamentale è stato il partenariato con CNA, che ha profuso un impegno e un entusiasmo non scontati, per i quali ringraziamo il Presidente Nicola Scarlatelli e il segretario Paolo Alberti.; e per quanto riguarda il impianto  organizzativo, l’Associazione “Casa Malta”, che ha convinto gli operatori a partecipare ad una Fiera nuova in un territorio complesso.

Quindi parte da Barriera di Milano il rilancio dell’artigianato 4.0.?

“Noi crediamo di si. In Barriera ci sono tutti gli ingredienti per realizzare il risultato. Abbiamo i giovani, perché la nostra è l’unica circoscrizione in cui la percentuale giovanile tiene, abbiamo immobili a costo ragionevole, abbiamo una grandissima vivacità culturale e sociale, abbiamo attività artigiane storiche ancora molto apprezzate che vorrebbero passare il testimone. L’eccellenza manifatturiera italiana è riconosciuta e apprezzata nel mondo e ha anche una sua specifica fetta di mercato, che necessita però di un approccio all’attività giovane, digitale, tecnologico. Ecco perché parliamo di artigianato 4.0. I giovani devono poter vedere nell’artigianato un’opportunità concreta e non dal sapore vintage”.

Cos’è successo e cosa succederà dopo BarrieraFiera?

“Dopo BarrieraFiera il lavoro non si ferma. Stiamo concludendo in questi giorni una prima mappatura delle attività imprenditive del quartiere, finanziata dalla Circoscrizione e realizzata da Confesercenti e dalle Scuole San Carlo. Grazie a questo lavoro preciso e particolareggiato abbiamo una fotografia aggiornata delle imprese sul quartiere e abbiamo estratto un campione statistico su cui lavorare per progettualità specifiche. Stiamo inoltre rivitalizzando un sito web già esistente, ma attualmente non attivo, che permette la geolocalizzazione delle imprese e la descrizione delle loro caratteristiche. Stiamo lavorando al sito in un’ottica di mantenimento futuro, affinché l’aggiornamento venga garantito e mantenuto.

E poi, stiamo ovviamente già pensando ad un’edizione 2019, ma vorremmo che all’eccellenza artigiana si affiancasse l’eccellenza commerciale, che in Barriera, nonostante le molte difficoltà dovute al momento, storico, continua a vivere”.

In un mondo che guarda sempre più al risparmio e alle scarse risorse quanta importanza hanno gli aspetti ambientali che collegano il mondo dell’artigianato al riuso e riciclo dei materiali?

“Hanno un’importanza fondamentale, perché non si tratta solo di attenzioni che portano beneficio all’ambiente, legate alla coscienza del singolo. Riuso e riciclo possono rappresentare un risparmio concreto per l’artigiano e un’opportunità di sperimentazione di materiali e tecniche nuovi, di grande appetibilità.

Il rispetto per l’ambiente è un dovere a cui ci dovremmo sentire chiamati collettivamente, perché dalle nostre scelte dipende il nostro futuro, ma pensando ad ambiente e artigianato possiamo percorrere strade interessanti sotto il profilo lavorativo, oltre che buone. Per questo motivo è stata fondamentale la collaborazione di Amiat e lo sarà ancora di più nello sviluppo futuro”.

Quindi, per concludere, siete soddisfatti di questa prima edizione?

“Molto, siamo molto soddisfatti ed orgogliosi. Soddisfatti della collaborazione istituzionale, del lavoro degli uffici, dell’entusiasmo di chi ha pensato e organizzato la fiera con noi, della fiducia dei molti artigiani e dell’orgoglio del mondo dell’artigianato, che abbiamo sentito vibrare. E’ stata una prima volta, c’è molto da migliorare e abbiamo sicuramente fatto degli errori, ma sbagliare non ci fa paura, perché ci da modo di correggerci e migliorare e perché solo chi non fa, non sbaglia”.