Si conclude oggi l’edizione 2017 di “IAAD Turin Design Workshop – Il Design per Le Città”.
Per una settimana 338 studenti 300 dello IAAD del 2° e 3° anno – e 38 colleghi di università estere quali École de Condé – Francia, Tiltan College – Israele e Tokyo Metropolitan University – Giappone) hanno perseguito l’obiettivo di creare una rassegna capace di diventare nel tempo un nuovo importante appuntamento sulla contemporaneità, l’inizio di un percorso di riflessione e di condivisione con gli attori più rappresentativi del design territoriale e internazionale quindi giungere a definire le linee guida di un piano strategico dedicato allo sviluppo del settore, sia in termini culturali sia in termini imprenditoriali. Dal loro impegno, dalle loro idee e dalle suggestioni per una città all’avanguardia sono scaturite proposte che hanno evidenziato le potenzialità di una città che nel 2014 è stata insignita del titolo di Creative City Unesco per il Design, unica città italiana all’interno di questa categoria. Essere capitale Unesco per Torino significa anche partire dalle radici profonde del proprio territorio, confrontarsi con i sistemi più organici a livello internazionale, con le altre città che nel mondo, al pari del capoluogo piemontese, sono capitali Unesco del design. (Buenos Aires, Berlin, Montréal, Nagoya, Shenzhen, Kobe, Shanghai, Seoul, Saint-Etienne, Graz, Beijing, Curitiba, Bilbao, Dundee, Helsinki, Bandung, Budapest, Detroit, Kaunas, Puebla and Singapore).
Come è possibile interpretare e rappresentare la proclamazione di Torino Creative City Unesco?
Come si può dare sostanza a una città dichiarata dall’Unesco “Città Creativa per il Design”?
Queste le due domande dalle quali sono partiti gli studenti guidati e motivati in prima persona da uno dei guru mondiali in termini di urbanistica, Charles Landry. Insieme ai loro docenti i ragazzi hanno cercato di creare un evento diffuso per la città capace di coinvolgere grandi attori e soggetti del mondo del design mettendoli in dialogo con la comunità cittadina. Un evento inclusivo, patrimonio collettivo, dove radicamento territoriale e globalizzazione convivono in un dialogo all’unisono.
Divisi in 10 gruppi gli studenti hanno lavorato su tre aree tematiche: la progettazione dell’evento, il rapporto con la comunità locale, l’interazione con le reti di conoscenza allargate.
Dieci i workshop all’interno dei quali gli studenti hanno potuto confrontarsi. Ad esempio ne; “Il Design del Buon Governo” – a cura di Torino 3.0, trentaquattro studenti creativi, ospiti in un ufficio del Comune di Torino, hanno ragionato e proposto soluzioni innovative in favore di una maggiore partecipazione dei cittadini alla gestione amministrativa della città. Dopo una prima fase di approfondimento e valutazione, gli studenti hanno sviluppato sei progetti volti a implementare e perfezionare l’attuale piattaforma torinotrepuntozero.it:
“Torino – ha ricordato ai ragazzi l’assessora all’Innovazione e Smart City, Paola Pisano – , presente alla conferenza conclusiva, dovrà sempre più essere una città capace di accogliere e attrarre soprattutto giovani innovatori”. E dell’accoglienza, rivolta ai giovani e non solo, ha discusso il gruppo di lavoro Urbs Ludens. Le proposte hanno spaziato da un ostello tra l’Oval e il Lingotto (con una tariffa da 20/30 euro a notte), ad un campeggio tra il Lingotto e il MOI, una barca che colleghi Piazza Vittorio con la zona delle fiere in cui si possa dormire e fare eventi; passando per l’ideazione di una app dove sia possibile prenotare una flotta di caravan e andarci a dormire.
Maggiori informazioni sull’edizione 2017 “IAAD Turin Design Workshop – Il Design per Le Città” su: www.iaad.it