Il Museo Egizio compie 200 anni. Dopo un lungo percorso di avvicinamento durato un anno, il Museo festeggia oggi questo importante anniversario, con un’intera giornata di celebrazioni, a cui la visita del Presidente della Repubblica ha dato ancora maggiore lustro e importanza.
La giornata si è aperta con la presentazione dei progetti con cui il Museo Egizio si è rinnovato in questo anno, a partire dalla nuova area permanente “Materia. Forma del tempo”, inaugurata lo scorso ottobre, e del nuovo allestimento della Galleria dei Re. La grande novità che segna una svolta storica per il Museo Egizio è però l’apertura all’esterno della sala che accoglie il tempio rupestre di Ellesija, che diventa così una nuova piazza pubblica cittadina.
“Nel porgere i miei auguri e quello della Città di Torino al Museo Egizio in questa giornata così importante, desidero ricordare tre motivi che lo legano profondamente alla nostra città – ha dichiarato la Vicesindaca Michela Favaro, che ha partecipato alle celebrazioni –. Innanzitutto Torino deve la sua fama a livello internazionale anche grazie al Museo Egizio, alla straordinaria collezione che custodisce e alle numerose iniziative che promuove. Inoltre, il Museo condivide con la città un forte impegno nella ricerca e nell’innovazione, un valore riconosciuto anche dal titolo di Capitale europea dell’innovazione assegnato a Torino proprio pochi giorni fa. Infine, la capacità del Museo Egizio di creare comunità, favorendo il dialogo tra culture e abbattendo le barriere culturali e architettoniche, rappresenta una delle sfide più importanti che affrontiamo come città e come paese. Il vostro lavoro è motivo di orgoglio per tutte e tutti noi e un simbolo di speranza in un mondo attraversato da tensioni e conflitti”.
“Un anniversario non è soltanto un tributo al passato – ha dichiarato la presidente del Museo Egizio Evelina Christillin -, ma è anche un momento in cui bisogna guardare avanti. I duecento anni del Museo Egizio vogliono essere quindi l’occasione per individuare nuove strade da percorrere e nuove sfide da affrontare”. Ha poi ripercorso i legami tra l’Italia e l’Egitto e ricordato alcuni dei protagonisti della storia dell’egittologia e del Museo quali Bernardino Drovetti, Jean-François Champollion ed Ernesto Schiapparelli. “La vita di ogni museo – ha poi concluso Christillin – fiorisce, oltre che con la scienza e con la sua collezione, in una comunità di cui tutti fanno parte e dove l’integrazione, la solidarietà, la partecipazione e la cultura sono garanzie imprescindibili per comprendere e realizzare compiutamente la propria missione. Cultura e formazione devono essere patrimonio di tutti”.
“A duecento anni dalla sua fondazione – ha dichiarato il direttore Christian Greco – il Museo Egizio deve fermarsi e riflettere per affrontare il futuro con più forza e vitalità. Oltre a essere custodi di oggetti fragili e preziosi, i musei devono via via evolversi per essere in grado di intercettare e accogliere i cambiamenti sociali ed epistemologici, con la consapevolezza che il nostro punto di vista è sempre relativo. L’Egitto continuerà a parlare e ad influenzare le generazioni future. Il Museo lavorerà, come ha fatto per due secoli, per essere un ponte fra le due sponde del mediterraneo.”
Oggi tutta l’Italia è in festa – ha dichiarato il ministro della Cultura Alessandro Giuli – per celebrare un evento eccezionale: i duecento anni di vita del Museo Egizio di Torino, patrimonio del mondo intero. Il più antico museo egizio del mondo, secondo come dimensioni soltanto a quello del Cairo, non è soltanto uno dei siti culturali più noti e visitati con oltre un milione di ingressi nel 2023. È anche un modello di gestione virtuosa imperniata sulla fiducia e sul partnernariato tra pubblico e privato, amministrato dalla Fondazione Antichità Egizie di Torino, virtuosamente presieduta da Evelina Christillin. Arriviamo a questa giornata dopo numerose attività che hanno preparato il museo alle celebrazioni del bicentenario e tra queste è doveroso menzionare l’importante riflessione sul ruolo e sull’evoluzione dei musei condita dal direttore Greco attraverso un ciclo di incontri ai quali hanno partecipato i direttori delle più importanti istituzioni museali del mondo.” Il ministro ha poi elogiato il percorso di preparazione per le celebrazioni del bicentenario del museo e l’impegno del Museo Egizio per abbattere ogni barriera di accessibilità. “Con la sua vitalità, sostanziata da interventi, progetti e iniziative, il Museo Egizio attesta di non sentire affatto i suoi duecento anni e dimostra di guardare al futuro con quell’immaginazione e quella forza creatrice che fu degli antichi e con quello spirito del lavoro, dell’organizzazione e dell’efficienza che è dei moderni”.