Promuovere la creazione e l’attivazione di ‘Spazi di comunità’ in grado di intercettare efficacemente i bisogni sociali, culturali ed educativi dei residenti e offrire servizi di prossimità a particolare beneficio delle categorie di popolazione più svantaggiate, creando luoghi di aggregazione in grado di incentivare la costruzione di relazioni. È questo l’obiettivo di ImpatTo, la misura finanziata dal PN Metro Plus per un totale di 2 milioni e 400mila euro, che prevede la costituzione di presidi fisici su spazio pubblico, con il coinvolgimento della cittadinanza, principalmente per luoghi percepiti come poco sicuri.
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La Giunta comunale, su proposta dell’assessora all’Innovazione, ha approvato questa mattina le linee guida per la redazione dell’avviso pubblico per l’erogazione di contributi a fondo perduto da un minimo di 120mila euro e fino a un massimo 240mila euro, a copertura dell’80 per cento della spesa ammissibile, per l’attivazione di ‘Spazi di comunità’ che prevedano la costituzione di presidi fisici collocati sullo spazio pubblico o comunque facilmente accessibili, che accolgano la gran parte delle attività organizzate e siano espressione delle competenze e delle conoscenze degli attori del territorio.
L’Avviso pubblico sarà rivolto a Enti di natura privata senza finalità di lucro, anche in partenariato.
Le proposte progettuali dovranno rispondere a una delle diverse sfide urbane previste attivando spazi di comunità che offrano attività artistico – culturali e di intrattenimento, da insediare in aree e spazi diversi da quelli già caratterizzati da elevata aggregazione notturna; oppure in luoghi percepiti come poco sicuri in quanto non utilizzati, sottoutilizzati o solo parzialmente frequentati con il duplice obiettivo di migliorare la vivibilità degli spazi pubblici e di insediare servizi di prossimità rivolti agli abitanti e alle categorie di popolazione più svantaggiate; o ancora in prossimità di servizi pubblici già esistenti, quali ad esempio scuole, università, biblioteche, musei, teatri, o in aree verdi, attivando servizi e attività aggregative, culturali e sociali nello spazio pubblico prospiciente.
Spazi al servizio della comunità e del territorio. A Torino le esperienze più conosciute sono quelle delle ‘Case di quartiere’ e delle ‘Portinerie di comunità’, ma il panorama delle pratiche che vedono abitanti, associazioni e categorie collaborare tra loro e con le istituzioni per offrire e produrre servizi incrementando capacità e coesione sociale è molto ricco e sono diverse le esperienze concrete che possono essere messe in atto: luoghi di incontro e condivisione, plurali per differenza delle funzioni e un bacino d’utenza variegato.
Tra i criteri di valutazione delle proposte, oltre alle caratteristiche del soggetto proponente, saranno tenute in considerazione la qualità e la fattibilità della proposta progettuale; gli impatti sociali e ambientali che il progetto mira ad ottenere e la sua congruità e sostenibilità economica. È inoltre prevista una premialità per chi si insedierà nei quartieri di Aurora e Barriera di Milano.
I progetti potranno essere finanziati per una durata minima di 24 mesi e non superiore a 30 mesi a partire dalla data di stipula della convenzione tra soggetto proponente e Città.