L’esperienza del Comune di Torino

Telelavorare a Palazzo Civico. Da alcuni anni è una realtà. Torino, infatti, è stata tra le prime città italiane a offrire ai suoi dipendenti l’opportunità di lavorare a domicilio attraverso un percorso virtuoso. Un cammino iniziato nel 2012 che ha portato indubbi vantaggi sia per i dipendenti, sia per l’amministrazione. In tutto 43 lavoratori (38 donne e 5 uomini) coinvolti attraverso due diversi bandi in diversi settori dell’amministrazione: dalla polizia municipale alle biblioteche.

Dipendenti che ogni giorno possono disporre di più tempo da dedicare alla loro vita personale, ai propri familiari o ai loro animali domestici senza sottrarre nulla alla propria attività lavorativa. Una qualità della vita migliore, meno stress, più sicurezza nelle proprie capacità, risparmio di tempo e denaro sui trasferimenti casa/ufficio e, soprattutto, più produttività. Ma i vantaggi non riguardano solo i telelavoratori. Anche il Comune ha i suoi benefici. Da un lato risparmia circa 63mila euro (dovuti al mancato pagamento di buoni mensa e salario accessorio). Una cifra che gli permette di proseguire nel progetto che, in questo modo, si sostiene da sé sin dal primo anno. Dall’altro la Città ha un beneficio in produttività, calcolato anche in minori assenze. Infatti, confrontando le assenze per malattie e permessi, è emerso che per 40 postazioni si ha un risparmio annuale di circa 90.000 euro. In ultimo non si possono dimenticare gli indubbi vantaggi anche per l’ambiente. Grazie al telelavoro sono stati risparmiati circa 187mila km l’anno di tragitto casa/lavoro con una conseguente risparmio di circa 28mila kg di Co2, quantità sufficiente per salvare 186 alberi!

Ma questa non è stata l’unica via intrapresa dal Comune di Torino. Accanto al telelavoro, infatti, Palazzo Civico sta sperimentando nuove forme di flessibiltà oraria. Attualmente sono 258 i dipendenti che da circa un anno e mezzo hanno modificato il loro orario. Di questi 162 hanno scelto un profilo che prevede tre giornate lunghe (8 ore) e due corte (6 ore) mentre, i restanti 96, hanno optato per due giornate lunghe (9 ore) e tre corte (6 ore). Una scelta, anche questa, che comporta vantaggi per i lavoratori e risparmi per la Città.

Torino si conferma quindi un Comune all’avanguardia nei confronti di in una realtà che si sta pian piano diffondendo come testimoniano da un lato le crescenti attenzioni mostrate dai diversi media e istituzioni e, dall’altro, la crescita delle iniziative di sperimentazione a livello aziendale.