“San Salvario House” nella parrocchia dei santi Pietro e Paolo

Nella canonica della parrocchia dei santi Pietro e Paolo Apostoli, in via Saluzzo 25 bis, è stato inaugurato, questa mattina, il social housing “San Salvario House” destinato ai giovani italiani e stranieri. Ospiterà 14 studenti o lavoratori di età compresa tra i 18 e i 39 anni, cittadini italiani o in possesso del permesso di soggiorno, che avranno la residenza angrafica presso la struttura. La loro permanenza durerà 18 mesi.

Abbiamo fatto questa scelta – spiega il parroco don Mauro Mergola – per prolungare il cammino di accompagnamento in accoglienza residenziale dei ragazzi minori stranieri che diventano maggiorenni. Sono giovani che vivono esperienze di fragilità e insicurezza lavorativa e abitativa. E’ un segnale importante in un territorio complesso come San Salvario. Con questo progetto vogliamo sensibilizzare la nostra comunità sul tema della casa e dei giovani migranti”.

Ma non finisce qui la finalità dell’iniziativa, che si propone obiettivi di crescita e formazione personalizzata per gli ospiti attraverso un percorso educativo che li responsabilizzi nella gestione della casa e nell’utilizzo del denaro. Per i giovani stranieri lavoratori è previsto l’inserimento nel mercato abitativo e un accompagnamento al lavoro e per gli studenti il passaggio in collegi salesiani o la loro collocazione in strutture abitative universitarie.

San Salvario House – realizzato con il sostengo della Cei  e della Fondazione Magnetto e finanziato da Compagnia di San Paolo con 185mila euro per gli adeguamenti strutturali della canonica, gli arredi  e l’accompagnamento – è uno dei tasselli del piano di housing sociale della Città “Questa iniziativa – precisa Sonia Schellino, assessora al Welfare del Comune di Torino – si colloca in una filiera di interventi messi in atto dalla Città per le persone che hanno bisogno di lavoro e di abitazione. L’housing sociale rappresenta un’esperienza importante di condivisione e di crescita per i giovani che hanno l’opportunità di vivere insieme un progetto di vita comune. Auspico che modelli di coabitazione come questo possano essere realizzati anche per gli anziani soli che avrebbero la possibilità, vivendo in piccoli gruppi, di divedere i costi per i servizi di cui hanno bisogno e condividere un percorso di vita”.

L’housing si inserisce in un progetto più ampio di attività pastorale messo in campo dai salesiani nell’oratorio San Luigi e nella parrocchia di via Saluzzo: dall’iniziativa educativa di strada per avvicinare quei ragazzi che preferiscono stare in luoghi non istituzionali, alle proposte dell’oratorio che condivide con la parrocchia una presenza costante sul territorio affinchè nessuno sia escluso, all’accoglienza residenziale di minori stranieri non accompagnati che qui trovano un famiglia. Infine attività formative, ludiche, aggregative e interreligiose “E’ importante che i giovani sentano di condividere un progetto di vita” ha sottolineato don Mergola.

Mariella Continisio