Stanze protette per le vittime di violenza

di Ezio Verna

Nel pomeriggio, nel corso di una seduta congiunta della Commissione Diritti e Pari Opportunità e Sanità e Servizi Sociali, si è svolta l’audizione di Patrizia Goffi, presidentessa del club torinese Soroptimist, associazione di donne professioniste e manager che opera con progetti per la promozione dei diritti umani, l’avanzamento della condizione femminile e l’accettazione della diversità.

Ai consiglieri è stato presentato il progetto Una stanza tutta per sé, che ha portato alla realizzazione finora di due spazi riservati alle donne vittime di violenza presso i locali della compagnia “Mirafiori” e del comando della stazione di Barriera di Milano dei Carabinieri: questi locali consentono alle donne che hanno subito violenze di poter contare su un ambiente protetto e riservato nel quale presentare le proprie denunce e rendere le proprie dichiarazioni senza la presenza di altre persone, come potrebbe invece accadere in un ufficio. Il progetto è stato sostenuto e finanziato anche con contributi pubblici e privati.

L’idea delle piccole stanze protette, accoglienti ed adeguatamente attrezzate per raccogliere le testimonianze delle donne che entrano in un commissariato o in una caserma per denunciare violenze è stata raccolta e sviluppata anche dall’associazione Svolta Donna e dalla Provincia di Torino con il progetto “Una stanza per te” che ne prevede 17 sul territorio dell’attuale Città Metropolitana: le prima due sono state inaugurate lo scorso dicembre a Moncalieri, altre le hanno seguite e si sta lavorando per completarle.