L’edizione 2018 è dedicata a Pippi Calzelunghe

“I suoi capelli color carota erano stretti in due treccioline, ritte in fuori; il naso pareva una patatina ed era tutto spruzzato di lentiggini. E sotto il naso si apriva una bocca decisamente grande, con due file di denti bianchissimi e forti. Il suo vestito era originalissimo: Pippi se l’era cucito da sola. Veramente la sua idea sarebbe stata di farlo blu, ma poi, non bastandole la stoffa, ci aveva applicato qua e là delle toppe rosse. Un paio di calze lunghe, una marrone e l’altra nera, le copriva le gambe magre. E non bisogna dimenticare le sue scarpe nere, lunghe esattamente il doppio dei piedi: gliele aveva comperate il suo papà nel Sud America, grandi così perché i piedi di Pippi potessero crescervi a loro agio, e lei non ne aveva mai volute altre” (Astrid Lindgren).
È a lei, alla sbarazzina Pippi – protagonista del libro di Astrid Lindgren, edito in Italia 60 anni fa e tradotto in 95 paesi – che è dedicata la XII edizione di Portici di Carta.
Il libro di Astrid Lindgren, infatti, è datato 1945, ma la prima edizione italiana, per Vallecchi, tradotta da Annuska Palme e Donatella Ziliotto, con le illustrazioni di Ingrid Vang Nyman, è del 1958. Ricorrono dunque i 60 anni di Pippi Calzelunghe, così com’è stata battezzata nel nostro Paese, mentre in giro per il mondo ha altri nomi, nelle novantasei lingue in cui è stata tradotta. In Svezia, dov’è nata, si chiama Pippilotta Viktualia Rullgardina Krusmynta Efraimsdotter Langstrump.

Portci di carta 2017 Torino sabato 7 ottobre

Per chi è nato negli anni 60, ma anche per le generazioni successive, Pippi Calzelunghe, grazie anche a una fortunata serie televisiva, ha rappresentato la libertà, l’indipendenza, il coraggio, la scelta di vivere in una dimensione che non conosce la paura. Questa strana bambina – che vive sola a Villa Villacolle, con un baule pieno di monete d’oro, col cavallo a pois e la scimmietta signor Nilsson, senza genitori, senza scuola, cui non interessa l’aspetto fisico, dotata di una straordinaria forza, carismatica e generosa con gli amici, che beve pozioni per non crescere e sa autogestirsi in ogni situazione -, ha affascinato migliaia di piccoli lettori, attraversando più generazioni, dal primo dopoguerra agli anni delle ribellioni giovanili, fino ai giorni nostri.
Ha resistito all’avvento dei giochi elettronici e ha contribuito certamente ad anticipare e incoraggiare la rivoluzione femminista. Una bambina diversa da tanti altri protagonisti della letteratura d’infanzia e, quindi, non buona, non sottomessa ai maschi, anzi più sveglia di loro, capace di cavarsela senza l’aiuto degli adulti, rimane un modello di femminilità, non solo infantile, impensabile sessant’anni fa e forse ancora oggi.
La decisione di scegliere Pippi Calzelunghe come simbolo non è stata casuale. “Nell’anno del “#Me Too” quel mondo alla rovescia, abbiamo scelto questo modello alternativo e rivoluzionario di cui si è fatta interprete una bambina di nove anni con le lentiggini che, a distanza di più di mezzo secolo, mantiene inalterata la sua forza espressiva e la sua originalità; una figura rivoluzionaria, esempio di nuova femminilità e antesignana del femminismo”, spiega il coordinatore editoriale Marco Pautasso.

A tal proposito sabato 6 ottobre, alle ore 18.30, Valeria Parrella interverrà all’Oratorio San Filippo Neri, in via Maria Vittoria 5, per tenere la lezione Pippi maestra di femminismo nel corso della quale racconterà quel mondo alla rovescia, quel modello alternativo e rivoluzionario di cui si è fatta interprete quella bambina di nove anni che mantiene inalterata la sua forza espressiva e la sua originalità a distanza di più di mezzo secolo.

Inoltre, gli allievi della Scuola ODS (Operatori Doppiaggio e Spettacolo) coordinati da Stefania Giuliani, leggeranno alcuni brani del libro di Astrid Lindgren nello Spazio Bambini di piazza San Carlo e, sempre in questa location, il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea si produrrà in una azione di pittura collettiva ispirata a Pippi Calzelunghe. Infine, le Biblioteche civiche torinesi, allestiranno un breve percorso espositivo con le copertine delle varie edizioni del libro della Lindgren da loro possedute e, nello spazio ascolto dedicato ad Emons, si udiranno brani dell’audiolibro di Pippi Calzelunghe, letti da Marina Massironi.