La coordinatrice: “Portiamo l’impresa a scuola”

Yes4To ė un tavolo interassociativo che riunisce i gruppi giovani di 19 associazioni di imprenditori, professionisti e manager del panorama torinese.

Attivo dal 2009 formula proposte e progetti di sviluppo per il futuro della città.

Negli ultimi due anni Yes4to si è dedicata a progetti di orientamento dei giovani in età scolare.

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Il progetto TalenTo fase 1, 2 e 3 è uno delle iniziative del Piano Adolescenti voluto dall’assessorato alle Politiche educative della Città di Torino di cui Yes4to è diventato soggetto attuatore. Il percorso è finalizzata all’orientamento dei giovani per favorire una migliore conoscenza del mondo del lavoro.

La coordinatrice di Yes4To, Barbara Graffino, ci racconta il progetto.

TalenTo prende spunto da due aspetti negativi che vorremmo correggere: abbandono scolastico precoce e disoccupazione giovanile. Il nostro obiettivo è ridurre la distanza tra scuola e mondo del lavoro. In due anni sono stati coinvolti 200 imprenditori e professionisti.

Come pensate di raggiungere questo obiettivo?

Creando un contatto diretto tra imprenditori e studenti all’interno delle scuole. In questo modo i ragazzi possono conoscere, dalla viva voce dei protagonisti, le loro esperienze di vita e di lavoro, facendoli immedesimare, attraverso un gioco di ruolo, in diverse professioni.

Che cosa pensano i ragazzi del mondo del lavoro?

Quando andiamo nelle classi distribuiamo agli studenti un questionario sia per prepararli sull’argomento, sia per conoscere cosa pensano del loro futuro e del mondo del lavoro. Sono giovani disillusi, hanno paura di sognare, quando, invece, il sogno è la molla che ci spinge a lavorare. La crisi insieme, al lavoro precario dei loro genitori, molti sono in cassa integrazione, hanno spento le loro speranze.

Con questo progetto vogliamo renderli consapevoli del fatto che andare a scuola, ogni giorno, significa costruire un percorso con il mondo dell’impresa. Devono imparare a pensare per concetti e acquisire competenze necessarie per poter essere competitivi  come lavorare in gruppo, risolvere problemi e promuovere l’autoimprenditorialità.

Nessuno dei ragazzi con cui abbiamo lavorato ci ha detto di voler fare l’imprenditore, questo perché c’è una distorsione della visione del mondo del lavoro. In realtà sono sempre di meno i posti di lavoro dipendenti, per questo i giovani devono essere capaci di promuoversi e avere una mentalità che va nella direzione di creare nuove aziende. Loro sono molto bravi a utilizzare le nuove tecnologie, con cui si possono fare tante cose e, quindi, creare nuove professioni.

Siete rimasti in contatto con gli studenti?

Intanto siamo soddisfatti di questa esperienza, così come lo siamo dei numerosi feedback che arrivano dai ragazzi: molti, infatti, ci scrivono per chiedere consigli. È necessario coinvolgere di più gli insegnanti perché saranno loro che  potranno portare fare questa attività con i ragazzi.

TalenTo Fase 3 ha avviato una nuova sperimentazione avviando una collaborazione tra scuola e azienda. Come si è sviluppato questo percorso?

Nel 2015 abbiamo inaugurato un’altra fase del progetto con il liceo Giordano Bruno, al quale abbiamo chiesto di avviare una nuova sperimentazione con un’impresa. Contemporaneamente abbiamo chiesto alla nostra rete di associazioni la disponibilità di un’impresa. Sotto questo profilo è stato importante il ruolo dell’Unione Industriale che, oltre ad aver offerto una delle sue aziende, la Reynaldi cosmetica contoterzi, ha dimostrato una grande disponibilità a organizzare gli incontri nelle scuole e nelle aziendali.

Gli studenti hanno visitato lo stabilimento, incontrato l’imprenditore che ha illustrato loro l’oggetto e lo scopo del progetto, che è stato realizzato in classe. Con gli esperti della comunicazione i giovani hanno partecipato ad alcune lezioni e successivamente disegnato e costruito un’etichetta per un sapone che l’imprenditore regala ad enti benefici, come Casa Oz. I ragazzi hanno costruito un piano di comunicazione del prodotto, realizzato un sito e uno story telling che racconta la storia dell’etichetta.

Hanno lavorato con gli strumenti che conoscono come i video, imparato la grafica, stimolato la loro creatività e imparato a rispettare gli obiettivi. Ecco perché è importante sviluppare i rapporti tra scuola e azienda perché così nascono le opportunità.

Un bilancio dell’esperienza?

Il progetto è cresciuto al termine di un percorso durato due anni. Abbiamo incontrato 3000 studenti, coinvolto 100 insegnanti e quasi 200 imprenditori. Per la nostra associazione è stato un grande impegno sotto il profilo organizzativo. Tuttavia bisogna continuare a portare avanti questa iniziativa, strutturare un modello ed allargarlo ad altri attori per poter coinvolgere tutti gli altri istituti. Questo passaggio sarà un valore aggiunto per la città.