Approvato questa mattina dalla Giunta comunale il Rendiconto finanziario ed economico del Comune di Torino, che nelle prossime settimane passerà all’esame della Sala Rossa per la discussione e il sì definitivo.
I dati del Rendiconto 2019 confermano l’efficace prosecuzione dell’azione di risanamento dei conti dell’ente avviata con il “Piano di Interventi” ed evidenziano una serie di elementi positivi, tra cui la riduzione dell’esposizione debitoria, la diminuzione complessiva dei residui attivi e passivi, il miglioramento dell’attività di riscossione e la riduzione dei tempi di pagamento dei fornitori.
Più nel dettaglio, tra i dati positivi, emergono la diminuzione dei debiti per mutui e prestiti obbligazionari di ulteriori 104 milioni di euro, passati dai 2 miliardi e 717 milioni del 2018 ai 2 miliardi e 613 milioni del 2019; la riduzione dei tempi di pagamento che scendono da 112 a 48 giorni; il miglioramento del livello di riscossione in rapporto all’accertato di competenza, cresciuto dall’ 84,47% all’87,25%; la diminuzione del totale dei residui, sia attivi per 59 milioni e 870mila euro e sia passivi per 90 milioni e 600mila; l’aumento della parte accantonata a copertura di rischi futuri comprensiva del Fondo Crediti Dubbia Esigibilità, salita da 739 a 865 milioni di euro.
L’insieme di questi elementi positivi ha permesso di chiudere la gestione 2019 con un risultato complessivo dell’esercizio migliorativo di 3 milioni di euro.
Alla luce del completamento del percorso di applicazione del nuovo ordinamento contabile previsto dalle normative in materia di finanza locale (attraverso la determinazione del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità con il metodo ordinario e dell’obbligo di esposizione delle quote del Fondo Anticipazione Liquidità, secondo quanto previsto dalle legge 8/2020, a seguito della sentenza della Corte costituzionale 4/2020), il disavanzo contabile, al 31 dicembre 2019, risulta essere 913 milioni e 800mila euro.
“La cifra del disavanzo registrata dal Rendiconto 2019 – spiega l’assessore al Bilancio, Sergio Rolando – è il risultato dell’obbligo di includere nei calcoli, come richiesto dalla norme in materia di contabilità per gli enti locali, anche i 185 milioni e 300 mila euro del FCDE, per il cui conteggio si è passati dal metodo semplificato a quello ordinario e per i quali è previsto un accantonamento annuale di 12 milioni e 350 euro per 15 anni a partire dal 2021, e i 448 milioni e 500mila euro del Fondo anticipazione liquidità, a cui la Città aveva fatto ricorso nel 2015. A questi vanno aggiunti i 280 milioni di euro del riaccertamento straordinario dei residui attivi, già contabilizzati negli anni passati e recuperabili in 30 anni”.
L’assessore Rolando precisa ancora “che, di fatto e salvo il dato complessivo riportato dal Rendiconto, nulla cambia sia per la composizione del debito e sia per le operazioni finalizzate a ripianare il disavanzo che sono già in corso, come nel caso del riaccertamento dei residui e del Fondo Anticipazione Liquidità, o comunque che sono già programmate, come quelle relative al Fondo Crediti Dubbia Esigibilità”.