di Luisa Cicero
Domani, venerdì 25 settembre, dalle 14.30, si svolgeranno a Torino, nell’ex Curia Maxima, in via Corte d’Appello 16, i lavori del convegno “Trasparenza e legalità negli appalti pubblici: la riforma del Codice degli appalti e la nuova normativa anticorruzione”.
Abbiamo intervistato l’Ingegnere Gianmarco Montanari, Direttore Generale del Comune di Torino, che aprirà i lavori del seminario.
Ingegner Montanari quanto è importante per le pubbliche amministrazioni confrontarsi su argomenti come ‘trasparenza e legalità negli appalti pubblici’?
Molto. La vera formula per garantire legalità negli appalti pubblici ha due principi su cui si deve basare: la trasparenza e la semplicità. Se le procedure sono semplici e trasparenti attivare elementi di corruzione è, non dico impossibile, ma decisamente difficile.
La complessità e le interpretazioni arzigogolate permettono l’annidarsi di situazioni in cui si possono creare fenomeni corruttivi o di dubbio del diritto. Situazioni che non permettono di lavorare in tempi stretti come richiederebbe il mercato.
Spero abbia una rapida attuazione anche il riordino e l’obbligo di utilizzo delle Centrali di Committenza. Mi auguro che nell’individuazione delle medesime si tengano presente quei soggetti che hanno dimostrato nel tempo di svolgere bene questo lavoro. Il Comune di Torino, per esempio, da quattro anni a questa parte ha svolto un ruolo simile quello delle Città di Committenza su molte aree e per alcuni enti legati all’amministrazione in are delicate.
Ci spiega cos’è la Centrale di Committenza?
È un’amministrazione aggiudicatrice che «acquista forniture o servizi destinati ad amministrazioni aggiudicatrici o altri enti aggiudicatori, o aggiudica appalti pubblici o conclude accordi quadro di lavori, forniture o servizi destinati ad amministrazioni aggiudicatrici o altri enti aggiudicatori». La nuova Direttiva Appalti 2014/24/UE all’art. 2, paragrafo 1, punto 16 precisa che la Centrale può anche fornire servizi di committenza ausiliaria. Pertanto possono rivestire tale ruolo, in via diretta o più verosimilmente tramite proprie strutture appositamente costituite, «lo Stato, le autorità regionali o locali, gli organismi di diritto pubblico o le associazioni costituite da uno o più di tali autorità o da uno o più di tali organismi di diritto pubblico».
Approfondiamo il concetto di ‘semplicità’ nella PA?
La semplicità agevola lo svolgimento del lavoro degli uffici della Pubblica Amministrazione. Sia nelle pratiche, sia nella riduzione dei contenziosi che ne conseguono. Per raggiungere gli obiettivi di semplificazione può essere una via passare al sistema degli appalti “soft law” demandando all’Ananc (Autorità Nazionale Anticorruzione) struttura operativa che ha un’esperienza pratica sul territorio, l’individuazione di regole su queste tematiche.
L’idea è di sostituire le leggi e i regolamenti con sistemi di regolazione amministrativa più flessibili, in grado di intervenire con elasticità e immediatezza sul mercato.
Assisteremo a una tavola rotonda partecipata. Un tema che interessa?
Gli attori presenti al tavolo sono di assoluto rilievo sia per la professionalità, sia per il ruolo che svolgono nella discussione della tematica. La rilevanza del convegno è evidente. Si tratta infatti di un tema caldo sia all’interno della discussione italiana sia per quanto riguarda l’organizzazione della pubblica amministrazione nel rapporto pubblico privato e nel contribuire alla sburocratizzazione.