‘In silenzio per gli altri’, il premio che dà voce al mondo del volontariato

Ogni anno la Città di Torino conferisce un riconoscimento alle persone che si sono distinte in vari ambiti del volontariato. La ventesima edizione del premio “In silenzio per gli altri” si sarebbe dovuta celebrare nel 2021, ma fu cancellata a causa della pandemia. Quest’anno la cerimonia, organizzata dal Consiglio dei Seniores presso la Sala Rossa di Palazzo Civico, si è tenuta regolarmente e ha premiato 9 volontari segnalati da associazioni di diversa ispirazione, alla presenza dell’Assessore al Welfare e della Presidente del Consiglio Comunale.

C’è Antonio Casarin, volontariato da 40 anni con 107 donazioni di sangue all’attivo, e c’è Carlo Ronco, che da anni cucina per malati, poveri e anziani nelle strutture del Cottolengo, senza tirarsi indietro quando bisogna fare animazione. Fiorinella Covello si era già distinta nel 1977 per la sua attività di volontariato all’ospedale di Rivoli e oggi, dopo più di 40 anni, le si riconosce il suo costante impegno nel supporto alle persone in difficoltà. Traspare una grande emozione sui visi di Emilia Pirra, volontaria dal 1986 prima all’Ospedale Infantile Regina Margherita e poi all’Associazione Volontari Ospedalieri, di Ivana Facelli, volontaria dal 1987 nell’Associazione Seniores d’Azienda del Gruppo Generali, e di Maria Adelaide Fornaca, socia fondatrice dell’Associazione Amici Parkinsoniani Piemonte.

“Il volontariato non appartiene ad alcuno specifico credo, politico o religioso, ad alcuna generazione o estrazione sociale”, dichiara l’Assessore al Welfare, “Il volontariato appartiene a tutte e a tutti coloro che sentono il dovere civico di offrire il loro servizio, gratuitamente, alla comunità.” Ha ricordato poi che “una larga parte di volontariato è fatta da persone anziane, che continuano a partecipare alla vita della collettività, mettendo in pratica l’importante concetto di invecchiamento attivo, che permette di sentirsi realizzati e motivati e di rimanere più a lungo in salute.”

Sono molte infatti le persone che si avvicinano al volontariato al raggiungimento della pensione. Mario Botto Mica, tra i premiati di oggi, ha lavorato 40 anni in aziende multinazionali e una volta arrivato alla pensione ha fondato un’associazione di manager ed ex-manager e continua a mettere a disposizione la sua esperienza assistendo gli enti del terzo settore. Vincenzo Burlò è andato in pensione nel 1992 e da allora organizza e presta mutuo soccorso agli operai ammalati o disoccupati. Roberto Rossetti, invece, entra nel mondo del volontariato in occasione delle Olimpiadi e Paraolimpiadi del 2006, durante le quali incontra i volontari della Consulta Persone in Difficoltà e da allora non ha mai smesso di prestare il suo instancabile aiuto per accompagnare le persone anziane o con disabilità motorie ai luoghi di cura.

“Il capitale umano è il bene più prezioso per una comunità”, dichiara la Presidente del Consiglio Comunale, “e questo valore è stato ancora più evidente nel difficile contesto degli ultimi due anni. Spesso sono state proprio le persone che il Covid-19 ha messo maggiormente a rischio a schierarsi in prima linea. Il loro contributo, costante e gratuito, è stato una delle migliori risposte alla pandemia.”

di Roberto Rossi