di Mauro Marras
“Nonostante la complessità degli anni che ci siamo lasciati alle spalle e gli influssi della crisi economica più difficile mai incontrata dal dopoguerra, siamo riusciti a tenere in piedi la città e a conservarne il dinamismo che ci permetterà di cogliere i primi già visibili segni di ripresa”. Nell’affrontare il compito di sintetizzare in pochi ma sostanziali concetti il senso di quattro anni e mezzo di governo della città, il sindaco Piero Fassino, nel corso della tradizionale conferenza stampa di fine anno, ha voluto ricordare le difficoltà di una congiuntura sfavorevole incontrata all’inizio della sua esperienza alla guida dell’Amministrazione comunale e il cambiamento di prospettive indotto da una pluralità di nuove vocazioni che si sono via via aggiunte all’identità industriale e manufatturiera tipicamente subalpina.
“Sono stati anni difficili – ha ricordato il sindaco – anni di grave crisi che ha portato lacerazioni profonde anche nel tessuto sociale, indotte da una diffusa precarietà del lavoro che ha colpito larghi strati di popolazione e alla parallela stagnazione economica che ha danneggiato il mondo dell’imprenditoria. A questo si sono aggiunte le politiche pubbliche di spending review che hanno messo in crisi le politiche sociali proprio quando la domanda di aiuto era fortemente in crescita. A questo si è aggiunto l’indebitamento consistente della nostra città e i limiti imposti dal patto di stabilità”.
Una situazione che ha visto però la città reagire: “Nonostante questo scenario abbiamo tenuto la città in piedi, c’è stata una reazione positiva. Abbiamo investito sulla rigenerazione urbana, a partire dalle periferie; nel sapere e nell’innovazione, facendo perno sul progetto di città della conoscenza; nella cultura e nel turismo, che oggi ci proiettano tra le mete più frequentate dai turisti; nella proiezione internazionale di Torino, a favore di un’immagine di città aperta e cosmopolita. Abbiamo mantenuto i livelli essenziali dei servizi, nonostante tutto”. Tutto ciò accompagnato dal sostegno a tutti quegli investimenti che potevano arginare la crisi e consolidare i percorsi di sviluppo intrapresi. Le risorse sono state recuperate agendo su dismissioni immobiliari, organizzazione del personale e contratti di servizio. Grazie all’impegno dell’Anci, si è ottenuto un minore vincolo sul patto di stabilità.
“Siamo stati tra quelli che hanno creduto alla ripresa dell’industria in città e non hanno ceduto allo slogan che diceva ‘la Fiat lascerà la città’ – ha proseguito il sindaco – nel 2016 ripartirà la produzione a Mirafiori, che tornerà così ad essere il primo stabilimento industriale italiano”.
Oggi, continua il sindaco, siamo pronti a cogliere le occasioni che il mutamento economico offre. “I segnali ci sono; come nel salto in lungo, dopo la rincorsa ora siamo pronti per il balzo in avanti”. Il sindaco ha salutato e ringraziato assessori, dipendenti e cittadini. Di questi ultimi ha lodato “il senso di identità con la città, il grado di coesione che esprimono e che rappresenta una grande risorsa. Qui si è abituati a fare squadra, resistere alle difficoltà e costruire le condizioni per la ripresa”.
Sollecitato da un giornalista che chiedeva notizie delle possibili azioni che saranno intraprese per limitare i danni dello smog, il sindaco ha annunciato che oggi proporrà ai sindaci della Città metropolitana di proseguire con il biglietto unico nelle 24 ore fino a domenica prossima.