La salute e la sua tutela, termometro di disuguaglianza, al centro dell’8 marzo torinese

In occasione della Giornata Internazionale della Donna l’assessorato alle Pari opportunità della Città ha scelto di mettere al centro la salute femminile con il forum ‘Diritti sessuali e riproduttivi delle donne a Torino’ che si è svolto questa mattina al Polo del ‘900.

Molti i temi affrontanti in una sala gremita e attenta, a cui erano collegati da remoto numerosi cittadini e cittadine: la tutela della salute e del diritto all’autodeterminazione per le donne in carcere, i diritti sessuali e riproduttivi in Europa, la salute delle donne nel contesto nazionale e regionale, la situazione dei consultori torinesi, la tutela della salute nel contesto ospedaliero e delle donne di origine straniera.

Accanto ai saluti delle istituzioni cittadine – Mariagrazia Grippo, presidente del Consiglio Comunale di Torino, Valentina Cera, consigliera delegata alle politiche di Pari opportunità della Città Metropolitana di Torino, Joelle Long, vicepresidente del Centro Interdisciplinare di Ricerche e Studi delle donne e di genere dell’Università di Torino, Gender City Manager comunale – le voci delle rappresentanti della Società scientifica associazione italiana donne medico, della Casa delle donne di Torino e del sindacato.

Nel suo intervento introduttivo l’assessore alle Politiche per le Pari opportunità, Jacopo Rosatelli ha spiegato le ragioni del forum “abbiamo scelto di dedicare questo 8 marzo alla salute sessuale riproduttiva delle donne, la cui autodeterminazione comincia dal pieno controllo del proprio corpo sottraendolo a chi storicamente ha preteso o continua a pretendere di decidere al posto di ciascuna donna: padri, mariti, compagni, Stati, chiese.

Vogliamo capire quanto le donne possono esercitare il controllo su loro stesse e quanto riescono le istituzioni pubbliche, sanitarie e non solo, a essere davvero al servizio delle donne che necessitano di una loro presenza attiva. Questo vogliamo capire con voi, per avere più strumenti di conoscenza e comprensione utili a definire politiche concrete come Amministrazione Comunale e per aprire un dialogo permanente. E’ la ripresa di un cammino dopo la pandemia che, inevitabilmente, ha interrotto azioni, consuetudini e chiuso luoghi di confronto”.

La condizione delle donne è determinata da altre differenze oltre a quella di genere: occupazione, situazione economica, retroterra migratorio, condizionamenti culturali, detenzione o libertà personale. “E proprio la salute – ha sottolineato Rosatelli – può essere una efficace cartina di tornasole di ogni disuguaglianza: ne siamo ancor più consapevoli dopo questi due anni di pandemia che ci hanno consegnato un enorme lavoro da fare per riannodare i molti fili spezzati insieme, istituzioni pubbliche e società civile organizzata”.

Dal confronto di questa mattina sono emersi alcuni temi sui quali l’assessorato sarà impegnato nei prossimi mesi. In primis ridare linfa all’Osservatorio cittadino sulla salute delle donne. “Abbiamo capito la necessità di questo strumento, – ha dichiarato l’assessore – dobbiamo troviamoci per comprendere come farlo ripartire, sempre in relazione positiva con i movimenti sociali, le organizzazioni le associazioni.  Possiamo impegnarci per una contraccezione consapevole e per sostenere il cammino delle nuove proposte normative e delle leggi da rinnovare come la legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita che nega alle donne singole o alle coppie di donne di accedere a questi strumenti nel nostro Paese”.

Il mondo del carcere sarà un altro ambito in cui l’assessorato promuoverà alcune iniziative “una realtà che dobbiamo conoscere e in cui dobbiamo ribadire il diritto alla sessualità della donna perché dietro la privazione della libertà non c’è la condanna a non poter diventare madre o non poter avere rapporti sessuali. E’ una battaglia culturale che deve essere combattuta insieme alle altre istituzioni” ha concluso il responsabile delle Politiche alle Pari opportunità .

E poi l’attenzione ai giovani. La Città, da sempre impegnata in azioni di contrasto alla violenza di genere, promuoverà interventi contro il revenge porn, un fenomeno diffuso tra gli adolescenti che, in alcuni casi, può sfociare nel suicidio della vittima.