Tiziana Nasi: “Da Torino una spinta per lo sport paralimpico”

Tiziana Nasi, oggi è il presidente della Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici. Il suo amore per lo sport e in particolare per la montagna l’hanno portata sino al prestigioso incarico che svolge con impegno e passione. A Torino 2006 ha ricoperto il ruolo di presidente del Comitato Organizzatore dei Giochi Paralimpici.

tiziana_300Per i lettori di Torino Click ha voluto tracciare un bilancio dei dieci anni trascorsi dai Giochi di Torino e dato uno sguardo al futuro dello sport disabile.

Buongiorno Tiziana, raccontaci la tua olimpiade di Torino 2006.

Sono passati dieci anni e il ricordo è ancora estremamente vivo. Sono contenta perché i Giochi di Torino hanno dato un impulso importantissimo per far conoscere meglio alla gente quelli che sono gli sport per persone disabili. Devo dire che anche le Olimpiadi di Londra 2012 sono state importanti per le gesta dell’ex pilota di Formula 1 Alex Zanardi che ha vinto l’oro nella hand bike. Le immagini della sua vittoria le hanno viste milioni di persone e questa è una bella soddisfazione. Per quanto riguarda il nostro Paese ritengo che Torino ha fatto moltissimo e adesso, per fortuna, in molti conoscono gli sport per persone disabili.

Come è cresciuto lo sport paralimpico italiano?

Nel 2006 abbiamo portato a casa due ori, due argenti e quattro bronzi. Le vittorie più importanti le abbiamo ottenute nello sci alpino. Per quanto riguarda il curling non siamo andati benissimo, ma a Vancouver 2010 abbiamo sfiorato il podio arrivando quarti. Vorrei aprire una parentesi per quanto riguarda lo sledge hockey. Come molti sanno in quanto organizzatori dei Giochi Paralimpici, avevamo diritto a partecipare con una squadra in tutti gli sport. La Nazionale era nata da soli tre anni, addirittura i norvegesi ci avevano prestato degli slittini e avevamo invitato un ex giocatore inglese affinché ci insegnasse le regole. Con quella squadra non potevamo certo fare di più, ma attorno a quel gruppo di giocatori c’era un grande entusiasmo e Torino Esposizioni era sempre pieno di tifosi e di bambini delle scuole piemontesi. Nello sledge hockey siamo cresciuti tantissimo, abbiamo vinto un campionato europeo nel 2011 e a Sochi 2014 ci siamo battuti bene.

Nasi-Tiziana

E in futuro?

Adesso guardiamo alle Paralimpiadi in Corea dove non credo riusciremo ad arrivare a medaglia nello sci alpino. A Pechino nel 2022 potremmo ottenere dei risultati interessanti. Certo che le Paralimpiadi 2006 sono state un’emozione totale dall’inizio alla fine. In molti si ricordano della vittoria nello sci di Gianmaria Dal Maistro. Sono contenta anche perché dopo il 2006 molte barriere architettoniche sono state abbattute anche grazie al preziosissimo lavoro di William Marsero, che è purtroppo scomparso recentemente. Con l’abbattimento delle barriere architettoniche sono state abbattute anche le barriere culturali.

Come hai cominciato a interessarti allo sport disabili?

Sostanzialmente nel 1990 quando mi telefonò Paola Magliola proponendomi di ospitare i Campionati Italiani di Sci Alpino disabili. Ebbene da lì in poi non ho più smesso di lavorare nello sport. Nel 1997 sono diventata la presidente dell’allora Comitato Regionale della Federazione Sport Disabili, poi mi hanno chiamato a svolgere un incarico per le Paralimpiadi 2006. Da qualche anno svolgo il ruolo di presidente della Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici e sono molto contenta. (ma)