Oggi il mondo è scosso da una nuova stagione di violenza insensata che colpisce e uccide persone inermi e innocenti. E il Giorno della Memoria assume, per questa ragione, un significato drammatico e importante perché ricorda sei milioni di ebrei inghiottiti nei campi di concentramento disseminati in Europa.
Dal 27 gennaio 1945 non è stato più possibile ignorare quell’abominio e il ricordo indelebile dello sterminio del popolo ebraico si è impresso nella nostra memoria. Un orrore a cui si aggiungono altri massacri come quello commemorato, qualche mese fa, dei 20 anni dalla carneficina di Srebenica, il terribile genocidio dei mussulmani bosniaci da parte delle truppe serbo-bosniache avvenuto durante la guerra in Bosnia ed Erzegovina nel 1995.
E come non dimenticare le migliaia di persone vittime del terrorismo jadista che ogni giorno dissemina orrore e morte. L’uso di una violenza illegittima, finalizzata a incutere terrore, è la negazione di ogni forma di rispetto della vita e della dignità umana.
L’Italia da quindici anni celebra il Giorno della Memoria, istituita dal Parlamento italiano per ricordare la Shoah, le leggi razziali, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché tutti coloro che si sono opposti al progetto di sterminio e a rischio della propria vita ne hanno salvato altre e protetto i perseguitati.
Anche Torino, come ogni anno, celebra il Giorno della Memoria con numerose iniziative promosse da enti, istituzioni e associazioni. La Città, che le ha raccolte in un opuscolo http://www.museodiffusotorino.it/news/1359/giorno-della-memoria-2016, promuove due incontri celebrativi al Cimitero Monumentale, mercoledì 27 gennaio alle 9.30 e alle 11 nella Sala del Consiglio Comunale a Palazzo Civico.
Dei numerosi temi e personaggi di cui si parlerà nei tanti eventi in calendario, abbiamo scelto di approfondire alcuni argomenti e di ricordare taluni protagonisti della Resistenza italiana.
Gli internati militari, la loro storia e il trailer del film Seicentomila no – la resistenza degli Internati militari italiani, con la testimonianza di Claudio Sommaruga. Sull’argomento sarà proiettato un video, Gli internati militari italiani ci raccontano ancora, al Museo Diffuso della Resistenza (corso Valdocco 4/a) venerdì 29 gennaio alle 17.00, 1° parte, sabato 30 alle 17.00 2° parte.
Gli internati politici come Alfonso Ogliaro, Filippo Acciarini, Italo Tibaldi e Ferruccio Maruffi, alcune delle migliaia di persone che – ciascuna per la propria parte, alcune pagando anche con la vita – hanno dato un contributo fondamentale alla rinascita del nostro Paese. In particolare, sulla figura di Maruffi, partigiano deportato a Mauthausen, animatore dell’Aned e testimone instancabile, il Museo Diffuso della Resistenza organizza un incontro mercoledì 27 gennaio alle 18. Tra i partecipanti anche la figlia Susanna, di cui presentiamo l’intervista dove ricorda la figura del padre.
Infine, giovedì 21 gennaio, al rifugio antiaereo del Museo Diffuso della Resistenza è stata proposta al pubblico una visita inconsueta alla scoperta dell’atmosfera che si respirava ai tempi della Shoah. Un allestimento suggestivo che è stato molto apprezzato dai presenti.