di Mauro Marras
Riscoprire il valore del territorio come bene comune e, attraverso la condivisione, il senso di essere comunità viva e attiva. Può essere questo il senso di una mattina di domenica passata a piantare alberi insieme a tanti altri come noi. Abiti adatti, un corredo di pale e vanghe e via alla piantumazione di seicento alberi. È successo ieri in via Gorini, davanti all’inceneritore Trm il cui contratto, come spiega l’assessore Alberto Unia, “cesserà nel 2034: abbiamo 17 anni per convincere i cittadini che la raccolta differenziata è importante. Per noi, resta comunque sbagliato incenerire i rifiuti”.
Nella terza puntata, “1000 alberi per Torino” coinvolge un centinaio di persone, volontari “Giovani per Torino” e “Senior civici”, con l’assistenza dei tecnici agronomi del Comune e la collaborazione del gruppo Badili Badola Guerilla Gardening. La prima volta fu un anno fa, il Lungo Stura Lazio; poi, in primavera, i giovani alberelli trovarono dimora in via Zino Zini: circa 250 alberi per volta. In via Gorini è nato un piccolo bosco formato da 250 aceri campestri, 120 querce farnie, 150 sorbi, 80 bagolari. Un bosco in miniatura, per ora, che nell’arco di dieci anni acquisterà dimensioni congrue per una piccola foresta urbana. Che nelle prossime edizioni dell’iniziativa sarà ulteriormente ampliato.
Tra i partecipanti, oltre all’assessore Unia, la presidente della Circoscrizione 2 Silvia Bernardini.
Fotografie pubblicate per gentile concessione di Antonio Novello.