Biotestamento: a Torino un registro fin dal 2011

Da alcuni mesi è entrata in vigore la nuova legge (219/2017) sulle norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento (DAT), anche detta legge sul testamento biologico.

Ogni cittadino maggiorenne, capace di intendere e di volere, può “in previsione di una eventuale futura incapacità” dare disposizioni esprimendo “il consenso o il rifiuto rispetto ad accertamenti diagnostici o scelte terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari”. E può indicare inoltre “una persona di sua fiducia, denominata “fiduciario”, che ne faccia le veci e la rappresenti nelle relazioni con il medico e con le strutture sanitarie”.

La legge prevede espressamente che le disposizioni anticipate di trattamento, a pena di nullità, debbano essere redatte per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, ovvero per scrittura privata consegnata personalmente presso l’ufficio dello stato civile del Comune di residenza, o presso le strutture sanitarie, qualora queste siano dotate di fascicoli sanitari elettronici.

Necessariamente, le DAT sono rinnovabili, modificabili e revocabili in ogni momento con le medesime forme utilizzate per la loro redazione. Nei casi in cui ragioni di emergenza e urgenza impedissero di procedere diversamente, le stesse possono essere revocate con dichiarazione verbale raccolta o videoregistrata da un medico, con l’assistenza di due testimoni.

In materia di testamento biologico, Torino ha fatto da apripista, sulla scia di una petizione popolare con oltre 3 mila firme; infatti dal 2011 la Città si è dotata di uno strumento per custodire le volontà dei cittadini.

A distanza di sette anni sono più di un migliaio i torinesi che hanno depositato il proprio testamento biologico. L’entrata in vigore della legge rafforza così un atto che fino a pochi mesi fa era poco più che simbolico. Ora il documento acquisisce valore legale e per medici e strutture sanitarie è obbligatorio tenerne conto.

In passato, però, il registro comunale non è stata l’unica strada percorsa da chi voleva depositare le proprie volontà sul fine vita: associazioni, organizzazioni, chiese, si sono attivate per consentire a chi lo voleva di consegnare il testamento biologico.

La legge riconosce i Registri istituiti presso i Comuni prima dell’entrata in vigore della norma.

Pertanto i Testamenti Biologici depositati presso il Comune di Torino precedentemente al 31 gennaio 2018 sono ritenuti validi e ad essi si applicano le disposizioni di legge.