Welfare, cultura, servizi educativi: bilancio 2016 mantiene alta l’offerta

parigi_salarossa01di Mauro Gentile

A due settimane dal voto, la Sala Rossa ha approvato questa mattina l’ultimo bilancio di previsione della consiliatura. Il sì definitivo alla “finanziaria” di Palazzo Civico è arrivato con 23 voti a favore, 7 contrari e un astenuto.

Nonostante il varo a ridosso dell’appuntamento con le urne per l’elezione del sindaco e il rinnovo del Consiglio comunale, il provvedimento – è spiegato nella relazione che lo accompagna  – non assume i caratteri di bilancio tecnico, ma conserva quelli di atto di programmazione.
Carattere evidenziato dalle scelte di base che hanno guidato la redazione del previsionale e, cioè, continuare a mantenere alta l’offerta dei servizi sociali, educativi e culturali, garantendo lo stesso budget di risorse del preventivo 2015, non aumentare la pressione fiscale per cittadini e imprese, sostenere la programmazione culturale, intensificare lo sforzo nella progettazione e realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria del patrimonio pubblico, proseguire la realizzazione di opere infrastrutturali e di interventi di riqualificazione urbana e continuare nell’operazione di riduzione dell’indebitamento.

Veniamo ai numeri del documento finanziario. Il bilancio 2016 pareggia a un miliardo e 238 milioni di euro. Le entrate tributarie saldano in 829 milioni di euro, con un calo di 1 milione rispetto al 2015, mentre quelle extratributarie (canoni, concessioni, interessi e fitti attivi, mense e contravvenzioni) aumentano di 5 milioni di euro per un importo pari a 307 milioni di euro. Tra le entrate tributarie, ovviamente, la riduzione maggiore è legata alla cancellazione della Tasi (114 milioni di euro in meno), mentre il Fondo di Solidarietà Comunale e il gettito Imu crescono, rispettivamente, di 71 e 35 milioni di euro.

Dalla tassa di soggiorno si prevede di incassare 1 milione di euro in più rispetto al 2015 e 6 milioni di euro in più dal recupero di imposte e tasse degli esercizi precedenti. Un contributo significativo alle entrate è dato quest’anno dal dividendo delle nostre partecipate che si attesta a 21 milioni di euro.

Sul fronte della spesa, risparmi sono stati ottenuti agendo sul costo del personale (da considerare che il numero dei dipendenti è sceso a 9.950 dagli 11.800 pre-blocco del turnover), di beni e servizi, sui trasferimenti e sui contributi. Ma, nell’anno in corso, sono previsti concorsi pubblici per assistenti sociali, educatori socio-assistenziali, assistenti domiciliari e altre figure professionali.

Il bilancio appena approvato in Sala Rossa non porta con sé, in entrata e in uscita, previsioni di “eccessivo ottimismo”, ma neppure spinge alla rassegnazione e allo sconforto.  La massima prudenza finanziaria resta il principio guida per un previsionale che deve saper coniugare contenimento della spesa, risposta alla crescente domanda di servizi e, al contempo, sostenere azioni di sviluppo con l’obiettivo di creare le condizioni per cogliere ogni opportunità di ripresa economica e rilancio occupazionale del territorio.

Fare un bilancio politico – si legge ancora nella relazione al documento finanziario – significa scrivere attraverso cifre e numeri il libro delle cose da fare per assicurare una buona qualità della vita a chi nasce in questa città, a chi arriva da altre parti del mondo e a chi la sceglie per abitare, studiare e lavorare.  Per costruire una Torino in cui, citando Gabriel Garcia Marquez, valga la pena far cresce i propri figli.