Vittime del terrorismo: ricordare non basta

Antonella Gilpi

Combattere il terrorismo e l’estremismo violento non è solo una questione di sicurezza: per questo la Commissione speciale per la promozione della cultura della legalità e per il contrasto ai fenomeni mafiosi ha ricordato il 9 maggio, Giornata delle vittime del terrorismo, presentando la rete europea di sensibilizzazione radicalizzazione , RAN (Radicalisation Awareness Network), lanciata ufficialmente dalla Commissione Europea il 9/9/2011 per voce del Commissario Malmstrom.

Il compito della RAN dunque rientra nel filone “Prevenire” della strategia antiterrorismo della UE e il suo approccio basato sulla comunità è stato evidenziato anche nella strategia di sicurezza interna.

La migliore prevenzione per la RAN è , in primo luogo, quella di impedire alle persone di farsi coinvolgere in estremismi violenti o attività terroristiche e, in secondo luogo, di convincerli ad allontanarsi da tali idee e metodi.

Questo compito, però, non può essere lasciato ad un piccolo numero di autorità e di attori poiché la natura del fenomeno richiede di lavorare con una vasta gamma di patner per ottenere una migliore comprensione dei comportamenti, delle tattiche e per mitigare o prevenire attività.

La RAN,  per essere più efficiente ed incisiva, è divisa in gruppi di lavoro: Cooperazione tra polizia e comunità, Deradicalizzazione, Interventi di fuoriuscita, diaspore, Internet e social media, servizi sanitari, prevenzione, carcere e servizi di libertà vigilata, vittime del terrorismo.

Durante la riunione è stato illustrato, inoltre, il progetto C4C – “Contro-narrativa per la lotta al terrorismo”, un’iniziativa che ha coinvolto le classi dell’Istituto Steiner e la sua piattaforma “The Terrorism Survivors Storytelling” si propone di potenziare e diffondere un nuovo “corpo letterario” riguardante i superstiti degli atti di terrorismo, nella crescente  consapevolezza che la lotta al terrorismo risiede anche nel terreno delle parole, delle storie, delle narrazioni e della propaganda.

E, seguendo il principio che ricordare non basta, Fosca Nomis, presidente della Commissione, ha concluso affermando che “ nei prossimo mesi ci impegneremo per coinvolgere scuole e carceri nelle attività di sensibilizzazione in collaborazione con il Ministero di Giustizia”.