La stele di Axum. Domani incontro al Museo della Resistenza

Domani, sabato 21 febbraio, alle 11 al Museo Diffuso della Resistenza in corso Valdocco 4/A sarà presentato il volume La stele di Axum da bottino di guerra a patrimonio dell’umanità. Una storia Italiana di Massimiliano Santi (Mimesis Edizioni). Il Museo in collaborazione con il Centro Piemontese di Studi Africani promuove un incontro di approfondimento sull’incredibile vicenda dell’obelisco di Axum, trofeo della guerra d’Etiopia.

L’autore ne discuterà con l’antropologa Cecilia Pennacini e lo storico Matteo Dominioni.

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Dopo la fine della guerra di occupazione italiana e la proclamazione dell’impero, il monumento, che giaceva

in terra in cinque pezzi, fu prelevato e trasportato, tra grandi difficoltà, da Axum a Massaua e da lì raggiunse l’Italia via mare. Fu ricomposto a Roma, al Circo Massimo, e inaugurato il 31 ottobre 1937.

Il trattato di pace del 1947 prevedeva per l’Italia l’obbligo di restituire, entro diciotto mesi, tutte le opere d’arte, gli archivi e gli oggetti di valore religioso o storico appartenenti all’Etiopia o ai suoi cittadini e portati in Italia dopo il 3 ottobre 1935, data di avvio della guerra di occupazione. La restituzione della stele di Axum, sostenuta a partire dagli anni Novanta, oltre che dalla mobilitazione etiopica, anche da una campagna internazionale, si è perfezionata il 25 aprile 2005, con un lungo e travagliato percorso diplomatico.

I lavori per installare la stele nel sito archeologico di Axum, patrimonio culturale dell’Umanità dal 1980, sono stati coordinati dall’UNESCO. Con la cerimonia d’inaugurazione, il 4 settembre 2008 è stato sancito il pieno recupero di un simbolo dell’identità etiopica e, spiega l’autore ” si è definita una appassionante pagina della storia dell’archeologia e del diritto internazionale“.