La Nuova Biblioteca Civica Centrale, cardine dello sviluppo culturale di Torino

Partiranno a marzo i lavori negli spazi di Torino Esposizioni. Un progetto da 166 milioni di euro, iniziato nel luglio dello scorso anno con le opere di bonifica dall’amianto e di messa in sicurezza, e che termineranno nel 2026 con la realizzazione della nuova Biblioteca Civica Centrale.

“È senza dubbio il progetto più importante finanziato con fondi PNRR, – ha dichiarato il Sindaco durante il suo ultimo sopralluogo al cantiere, negli ultimi giorni dello scorso anno – “ che porterà alla riqualificazione del Padiglione Nervi, che ospiterà la nuova Biblioteca Civica centrale e la nuova sede del Campus di Architettura del Politecnico, oltre al ripristino del Teatro Nuovo. Nel 2026 la Città avrà un nuovo, grande polo culturale, che diventerà il nuovo asse dello sviluppo culturale di Torino, circondato da un parco del Valentino anch’esso completamente riqualificato. Un progetto in cui crediamo molto e che sta andando avanti velocemente, rispettando i tempi.”

Oltre alle sale dedicate al servizio di consultazione e prestito della collezione libraria, la nuova Biblioteca Civica Centrale ospiterà spazi di accoglienza e connessione, come la caffetteria letteraria, integrati da spazi di coworking e sale per attività laboratoriali. Nel piano interrato saranno custoditi i magazzini librari, illuminati in modo suggestivo da pozzi di luce naturale. Al piano terra l’architettura sarà valorizzata lasciando gli spazi aperti e liberi da strutture e permettendo così ai visitatori di godere appieno della grande copertura voltata e dell’affaccio sul parco attraverso le grandi vetrate al fondo dell’abside, dove saranno sistemate sedute per la lettura.

I lavori nel parco del Valentino prevedono invece il rinnovamento del Borgo Medievale, il restauro delle fontane ornamentali, degli arredi e delle pavimentazioni, la reintroduzione di alberate lungo i viali, la riqualificazione delle sponde del Po, con il ripristino della navigazione turistica sul fiume, il rifacimento dell’impianto di illuminazione pubblica e la sostituzione dell’asfalto con pavimentazioni drenanti.

Torino Esposizioni nasce nel 1938 come sede per le mostre di moda. Il progetto dell’architetto Ettore Sottsass Senior prevede un impianto di quattro edifici disposti intorno a un giardino rettangolare, con un ingresso porticato in vetrocemento, un ristorante e un teatro all’aperto. Nel dopoguerra la struttura subisce diverse trasformazioni, a iniziare dalla sostituzione del padiglione centrale con un salone absidato, coperto dalla sottile struttura in volte prefabbricate, disegnata dall’ingegner Pier Luigi Nervi, che fu intitolato a Giovanni Agnelli. Ulteriori modifiche al complesso trasformano pressoché radicalmente il progetto iniziale di Sottsass. Dal 1989 l’attività fieristica si sposta al Lingotto, così parte del complesso diventa sede didattica dell’Università degli Studi di Torino e il padiglione Giovanni Agnelli è utilizzato, fino al 2001, come palaghiaccio. In occasione delle Olimpiadi Invernali del 2006 Torino Esposizioni ospita un impianto per l’hockey su ghiaccio.