La Biblioteca Nazionale Universitaria intitola l’Auditorium a Vivaldi

di Luisa Cicero

Inaugurato,  alle 18 di questo pomeriggio,  il rinnovato auditorium della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino intitolato al musicista Antonio Vivaldi, del quale conserva il corpo principale dei manoscritti esistenti, oltre 450 composizioni.

I lavori, iniziati nel 2014, hanno sottoposto i locali a nuovi moderni canoni architettonici e di sicurezza, con una caratteristica rampa semicircolare per l’accesso alla sala, una platea fino a 198 posti, un ampliato palco, una dotazione professionale di audiovisivi e una acustica di ottimo livello.

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Oggi – afferma Guglielmo Bartoletti, direttore della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino – diventa realtà una virtuosa sinergia d’intenti e di impegno tra la Biblioteca e i suoi direttori, la Compagnia di San Paolo e l’Associazione Amici, tra enti istituzionali, volenterose professionalità e privati donatori, ai quali, anche a nome del mio predecessore, rinnovo il grazie e l’impegno a continuare nella fattiva collaborazione per valorizzare il nostro patrimonio a favore di tutti”.

L’area culturale sarà integrata, a breve, con l’inaugurazione dell’atrio con sala storica e del rinnovato ridotto dell’Auditorium, uno spazio di oltre duecento metri quadri, climatizzato, attrezzato con teche per oggetti e libri preziosi, e perfettamente adatto ad accogliere mostre, esposizioni ed eventi complementari.

L’Auditorium Antonio Vivaldi, migliorato nell’acustica e nelle attrezzature, dispone di una ampia sala di oltre ottocento metri quadri idonea fino 198 sedute mobili oltre a postazioni riservate al pubblico con disabilità motorie, per uno spazio anche privo di barriere architettoniche. Una nuova e attrezzata sala regia pilota l’audio, il tavolo oratori, le registrazioni e le proiezioni a grande schermo su un palco ampliato rispetto al passato che rende l’Auditorium Vivaldi idoneo per diversi utilizzi istituzionali e sociali, dalle conferenze agli incontri musicali, favorito anche dalla presenza di un pianoforte a mezza coda Bechstein di Berlino, di recente donazione delle sorelle Adriana e Daniela Stramignoni.