Quando le truppe americane e i partigiani italiani liberarono l’Italia, tutto il Paese fu velocemente attraversato da un’ondata di musica da ballo d’oltreoceano portata dai soldati attraverso dischi, orchestre, radio. Il jazz e lo swing statunitense furono la colonna sonora della Liberazione e il ballo del lindy hop l’espressione più piena di quella gioia. Ottant’anni dopo il Torino Jazz Festival, in collaborazione con BallaTorino e il Fortino, ha rievocato quegli anni con una sfida tra la Gianpaolo Petrini Big Band e la JcT Big Band di Valerio Signetto, che si sono confrontate al Museo dell’Auto, in una battaglia di orchestre come quelle che si tenevano ad Harlem.

“Al termine di un’esaltante edizione del Torino Jazz Festival – ha dichiarato l’assessore ai Grandi eventi e Turismo della Città di Torino Domenica Carretta -, questa sera celebriamo la Liberazione con un evento di grande musica ma anche di memoria. Ricordiamo i momenti bui vissuti ottant’anni fa dai nostri nonni e dai nostri genitori, fino al giorno della liberazione, quando in tutta Italia si sprigionò un forte desiderio di libertà, che si espresse con energia nella musica e nel ballo. Nel jazz, come sappiamo, c’è tanta improvvisazione. Non è così per l’organizzazione di questa importante rassegna musicale, a cui la Fondazione per la Cultura e il direttore artistico Stefano Zenni lavorano con grande meticolosità per curare ogni dettaglio. Un ringraziamento va quindi a loro, oltre che al Museo dell’automobile che ci ospita in questa location incredibile, che fonde passato, presente e futuro della nostra città”.