Braccialarghe: ‘Torino è un laboratorio in cui si è sperimentata una formula di governance intelligente’

a cura di Luisa Cicero

Maurizio Braccialarghe, assessore alla cultura, turismo e promozione stamattina durante la seduta straordinaria del Consiglio Comunale a tema ‘utilizzo delle risorse pubbliche in ambito culturale’ ha affermato:

ph G. Mariotti
Maurizio Braccialarghe (ph G. Mariotti)

Tre gli obiettivi che mi sono prefissato da quando ho cominciato a lavorare per la Città di Torino: fare entrare la nostra comunità in relazione con il maggior numero possibile di eventi per aumentare la partecipazione dei cittadini alla vita sociale della città; sviluppare iniziative per incrementare la fruizione degli eventi culturali, in particolare da parte dei giovani e, terzo, avendo io la delega al turismo, favorire la considerazione di Torino quale meta turistica, dove poter soddisfare le proprie esigenze di carattere culturale“.

E per rispondere alle affermazioni dell’opposizione: “Io mi limito a valutare i fatti. Oggi la nostra città viene considerata in Italia come il simbolo più efficace di un’intensa attività di natura e di valorizzazione culturale. Non lo dico io, ma tutti gli esponenti di punta del Paese, sia di governo che di opposizione. Molti livelli istituzionali hanno avuto modo, anche recentemente, di indicare il  ‘sistema Torino’ come uno degli elementi cardine delle politiche culturali dell’Italia. Essere individuati come uno dei principali laboratori in cui si è sperimentata anche una  formula di governance intelligente sia di diretto controllo pubblico sia di partecipazione, trovo che debba essere un vanto per tutta la città. Un successo riconosciuto anche dalla collettività, come dimostrano recenti sondaggi“.

Certo, ci sono luci e ombre e dobbiamo continuare a lavorare soprattutto per declinare la cultura nelle periferie ma, come sappiamo, mancano le risorse. Basti pensare che nel 2011, quando io sono diventato assessore, il bilancio comunale per la cultura ammontava a  35milioni di euro. Nell’appena concluso 2014, con tutte le traversie che abbiamo dovuto affrontare, arriviamo a 23milionni e 600mila euro, l’85% destinato alle strutture: teatri, musei, biblioteche…” 

E meno male che noi abbiamo attivato per tempo gli strumenti di ricerca di partner privati! Senza questa leva non saremmo mai riusciti a mantenere strutturalmente, ovvimente tra molte difficoltà, l’impianto culturale ereditato e anche a svilupparlo. Da sette anni – continua l’assessore –  la città e la regione registrano incrementi turistici a doppia cifra: non è frutto del caso ma della nostra capacità di continuare a insistere su un settore che è una delle leve strategiche e di sviluppo”.

Grazie alla Fondazione per la Cultura siamo riusciti a trovare nuovi partner economici che credono nei valori della nostra città, permettendoci di realizzare a costo zero eventi come Biennale Democrazia, Torino Jazz Festival, i festival di musica classica, Natale coi fiocchi,  di cui paghiamo solo la comunicazione. E, grazie alla Fondazione per la Cultura, riusciamo a saldare i fornitori in tempi record, a sviluppare politiche dal basso, a creare un notevole indotto, ad esempio il Salone del Libro ha generato un indotto pari a 50 milioni di euro sul territorio!”

Braccialarghe termina: “Certo, cultura e turismo non sono la soluzione di tutti i problemi, ma io ritengo che questo sia un settore fondamentale per la strategia e la vision che noi dobbiamo avere della nostra città e del nostro territiorio nei prossimi anni. Proprio per questo concludo  dicendovi che come sempre sono disponibile a qualsiasi confronto.”