Il bello deve ancora venire, presentati i progetti delle comunità educative

Gli esiti del progetto Il bello deve ancora venire / The best is yet to come, saranno presentati questo pomeriggio nel salone d’Onore dell’Accademia Albertina, via Accademia Albertina 6.

Il programma pilota è stato realizzato all’interno di quattro comunità educative residenziali per minori del territorio torinese Passoni 18 (Coop. San Donato), Kiki (Coop. Valpiana), Giulia (Coop. Mirafiori), Cascina La Luna (Coop. Soc. P. G. Frassati) che, tra gennaio a aprile 2019, ha coinvolto più di trenta adolescenti ospitati in dieci comunità del territorio torinese, educatori, dieci studenti dell’Accademia. I gruppi sono stati guidati in percorsi di sperimentazione e creatività mirati a trasformare gli spazi abitativi delle comunità da designer e architetti (Studio Fludd, Studio TUTA, Izmade e Viola Gesmundo) e dalla mediatrice culturale Caterina Squillacioti.

L’iniziativa è curata da Arteco, Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e Città di Torino, con la collaborazione di Fondazione per l’Architettura / Torino, con il sostegno della Compagnia di San Paolo e Lions Club Torino Host Regio.

Attraverso questa esperienza si è voluto coinvolgere, nel processo di produzione della costruzione del “bello”, ragazzi che attraversano momenti difficili della propria vita – sottolinea Sonia Schellino, assessora al Welfare del Comune di Torino -. Con la loro partecipazione a questo lavoro di ricerca e di realizzazione del progetto hanno avuto l’opportunità di poter guardare oltre, scoprire mondi non conosciuti a cui si sono avvicinati quando si sono lasciati coinvolgere dall’interesse e dalla curiosità del sapere e dall’apprendere competenze attraverso le quali hanno potuto esprimere le proprie emozioni ed istanze”. “Il bello deve ancora venire, infatti, racchiude in sé il “bello” dell’apprendere conoscenze e potenzialità proprie contribuendo in tal modo a migliorare la percezione di sé e della propria immagine – continua Schellino -. La metodologia di lavoro condiviso ha consentito la partecipazione dei ragazzi che hanno potuto esprimere le proprie idee e proposte nel dibattito e nella progettazione per la realizzazione degli interventi pittorici ed architettonici”.

Le ipotesi di partenza sono state tradotte  in percorsi modellati sui bisogni e sugli specifici contesti di ciascuna delle realtà coinvolte. Ne sono emerse quattro esperienze diverse, in termini di tipologia di progetto realizzato – a cavallo fra architettura di interni, design, illustrazione e grafica – e di modalità di partecipazione.

Gli interventi realizzati

Uno spazio di pensiero condiviso è stato il tema conduttore della comunità Giulia, Cooperativa Mirafiori. I ragazzi sono stati impegnati con i designer dello studio Fludd nella realizzazione di oggetti utili e personalizzabili per rendere più vivibile e godibile la stanza comune, usata già come luogo di laboratori di lettura, feste, momenti di svago e intervalli di studio. Oltre alla trasformazione, la partecipazione attiva del gruppo ha reso possibile la creazione di una serie di oggetti (luci colorate per le feste, mensole per organizzare i loro elaborati, una superfice lavagna dove poter scrivere, una tovaglia decorata per le cene, un calendario degli eventi, etc.) fondamentali per rimettere al centro dello spazio il tempo della condivisione.

La comunità educativa residenziale femminile Kiki della cooperativa Valpiana, ha proposto di portare un giardino all’interno della casa. Minori e educatori insieme all’architetta e illustratrice Viola Gesmundo hanno partecipato alla costruzione del giardino, selezionando la tipologia di foglie da realizzare in forma pittorica sulle pareti e generando, con la tecnica a stampa della linoleografia, matrici intagliate nel linoleum da adoperare come timbri sui muri. Così il salotto della comunità Valpiana rifiorisce, trasformandosi in un’oasi accogliente e ordinata, dalle sfumature dei colori complementari verde e rosso, arricchita da piantine che scaldano l’atmosfera.

Nella comunità alloggio Cascina La Luna della cooperativa Valdocco, i ragazzi hanno realizzato arredi che rispondessero alla funzione dello “stare” perché la casa è il luogo dove è possibile fermarsi e prendere il tempo necessario per rilassarsi e per condividere momenti. La collaborazione con Izmade, che lavora con materiali ecosostenibili, ha portato alla creazione di sedute mobili con doppia funzione: da interno e da esterno. La sala comune, polifunzionale, si riappropria dell’aspetto di un salotto con tende, divano e mobile per la televisione e allo stesso tempo si trasforma in un prato su cui giocare a ping pong o in una spiaggia in cui sfidarsi a calcetto. Le sedute circondano questi spazi ludici creando un territorio di condivisione dove ricercare la comodità.

La comunità educativa residenziale Passoni 18 della cooperativa San Donato è una struttura dove la cura dello spazio è alla base del progetto educativo. I giovani ospiti hanno trasformato una veranda situata al piano terreno in una grande scatola vuota colorata. Con lo studio Tuta il gruppo ha lavorato esclusivamente sulle pareti, tramite un intervento che rimanda alla street art e un linguaggio caratterizzato da forme geometriche colorate.

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Mariella Continisio