L’Ambulatorio Camminare Insieme festeggia il venticinquesimo compleanno

Questa mattina a Palazzo Civico è stato presentato alla stampa il ricco programma di iniziative per festeggiare il 25.mo anno di vita dell’Ambulatorio della Camminare Insieme, con l’obiettivo di fare conoscere le attività dell’associazione e di sensibilizzare l’opinione pubblica su problemi sempre più urgenti di disagio che colpisce un numero crescente di persone.

L’Associazione promuove, coordina, indirizza e svolge iniziative finalizzate all’assistenza sanitaria e sociale delle persone più indigenti, cittadini italiani e stranieri. Offre i propri servizi gratuiti alle persone segnalate dagli enti preposti al compito di prima accoglienza così come dai servizi sociali. La Città di Torino ha una collaborazione storica con l’Ufficio per la pastorale dei Migranti e stanzia contributi per la realizzazione dei progetti proposti dall’Associazione volti a favorire la tutela delle categorie maggiormente svantaggiate e a rischio di esclusione sociale.

In quest’ultimo anno sono state 14mila e 500 le prestazioni offerte, quelle più richieste riguardano la medicina di base e la genecologia. Oltre all’ambulatorio è attivo il centro Salute mamma bambino che si occupa di educazione e di cura dei piccoli e accompagna le mamme dal momento del parto fino ai primi mesi del bimbo, offrendo generi di prima necessità –  pannolini  –  e un sostegno economico e spicologico a tutta la  famiglia. Un aiuto fondamentale soprattutto pe le donne straniere che affrontano l’esperienza della maternità da sole in un Paese straniero.

L’Associazione nacque nell’aprile del 1993 con l’intento, condiviso da un gruppo di persone provenienti sia dalla realtà delle comunità parrocchiali torinesi sia da ambienti laici, di fornire assistenza medica qualificata e gratuita a tutti coloro che non possono usufruire del Servizio Sanitario Nazionale, manifestando in tal modo la propria solidarietà verso i più poveri ed emarginati. Fin dall’inizio, potè contare sull’aiuto concreto di molti volontari e simpatizzanti e dell’Opera Pia Barolo, che mise a disposizione i locali dell’Ospedaletto di Santa Filomena (fatto erigere nel 1834 dalla marchesa Giulia di Barolo per la cura dei più poveri), e dove ancora oggi l’Associazione ha sede.

Mariella Continisio