La nuova opera ‘M I R A C O L A’ di Roberto Cuoghi in piazza San Carlo

‘M I R A C O L A’ è un’inedita installazione luminosa ideata da Roberto Cuoghi (Modena, 1973) per Luci d’Artista e realizzata in concomitanza con il 500° anniversario della morte di Leonardo da Vinci (1519). L’opera rappresenta un’esperienza senza precedenti, unica e sinestetica in una delle piazze principali di Torino, piazza San Carlo, nella quale le luci pubbliche e private periodicamente si affievoliscono creando una coreografia luminosa che immerge i passanti in istanti di assoluta oscurità, per poi illuminare nuovamente la piazza. Il passaggio dalla luce all’oscurità genera tensione e aspettativa. L’installazione artistica ha richiesto la collaborazione attiva dei privati e dei locali pubblici che operano nella piazza, dando vita a un’inedita forma di partecipazione cittadina alla creazione dell’opera.

 

Con M I R A C O L A’ la Città di Torino rende omaggio alle teorie sul rapporto tra luce e ombra di Leonardo da Vinci contenute nel suo Trattato della Pittura (1540) e, su invito della Città, il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea ha commissionato e curato un’inedita installazione luminosa ideata dall’artista italiano Roberto Cuoghi (Modena, 1973) per Luci d’Artista di Torino.

La manifestazione torinese Luci d’Artista, nata nel 1998 e unica al mondo, rappresenta una vera e propria mostra d’arte contemporanea a cielo aperto che ogni anno, da fine ottobre a inizio gennaio, illumina le piazze e le strade di Torino dal centro alla periferia.

Questa nuova Luce d’Artista, donata da Roberto Cuoghi alla Città di Torino, rinnova per la prima volta dal 2015 la vocazione della Città a commissionare nuove opere d’arte pubbliche e ad ampliare la sua collezione delle Luci d’Artista. Realizzata in concomitanza con il 500° anniversario della morte di Leonardo da Vinci (1519), l’opera ha richiesto la collaborazione attiva di tutti i locali pubblici e dei privati in Piazza San Carlo in un’inedita forma di partecipazione cittadina.

L’opera, realizzata a cura di IREN, è co-prodotta dalla Città di Torino e dal Castello di Rivoli in collaborazione con la Fondazione per la Cultura Torino e Fondazione Contrada Onlus, con la sponsorizzazione di FPT Industrial, leader mondiale nella produzione e vendita di motori industriali, nonché con il generoso contributo di Hauser & Wirth.

L’opera M I R A C O L A di Roberto Cuoghi è un’esperienza senza precedenti, unica e sinestetica in una delle piazze principali di Torino, Piazza San Carlo, nella quale le luci pubbliche e private periodicamente si affievoliranno creando una coreografia luminosa che immerge i passanti in istanti di assoluta oscurità, per poi reilluminare la piazza. Il passaggio dalla luce all’oscurità genera tensione e aspettativa.

M I R A C O L A, imperativo del verbo miracolare (da mirari – ammirare), suggerisce un fenomeno visivo fuori dall’ordinario, attribuito a cause soprannaturali. L’esperienza del buio che appare per effetto della sincronizzazione delle luci della piazza appare come l’esperienza miracolosa della sparizione, del non apparire.

Afferma Roberto Cuoghi, “Ho sinfonizzato le luci del ‘salotto’ di Torino, per costringere a considerare i vincoli cognitivi che separano la luce dal buio; per le caratteristiche che ho voluto che avesse e che ha, M I R A C O L A è un’opera antiretorica, non vandalizzabile, replicabile e non invasiva”.

Chiara Appendino, Sindaca della Città di Torino, dichiara, “È un piacere per la Città di Torino co-produrre assieme al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, per cura di IREN e grazie alla sponsorizzazione di FPT Industrial, questa nuova Luce d’Artista di Roberto Cuoghi realizzata anche pensando a Leonardo da Vinci. Davvero partecipativa, ha necessitato per la sua realizzazione delle tecnologie più avanzate, ma soprattutto della collaborazione di tutti i privati e di IREN, per permettere all’artista di mettere in relazione tutte le luci già esistenti sulla piazza – esempio di sognare assieme e individualmente affinché un progetto comune si avveri”.

Fiorenzo Alfieri, Presidente del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, dichiara, “Sono felice che Luci d’Artista riprenda quest’anno a commissionare nuove opere di grande impatto e che la ormai storica manifestazione venga arricchita dall’installazione luminosa di un artista come Roberto Cuoghi, grazie alla rinnovata collaborazione tra Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e Città di Torino”.

“Un lampo (di buio) è qualcosa che accade per sottrazione”, afferma Carolyn Christov-Bakargiev, Direttore del Castello di Rivoli. “Non uno scontro tra estremità”, prosegue, “semmai il desiderio di rendere visibile la tensione dell’uno (il buio) rispetto all’altra (la luce). Si tratta di ri-pensare il buio non solo come assenza di percezione ma anche dispositivo generatore dell’esperienza individuale e collettiva, un po’ come vivere la piazza la notte come la si viveva nel Settecento, prima dell’illuminazione artificiale”. È questa l’installazione luminosa di Cuoghi con cui la Città di Torino omaggia le teorie sul rapporto tra luce e ombra di Leonardo da Vinci, proprio nell’anno delle celebrazioni per il 500° anniversario della sua morte. Scrive Leonardo nel suo Trattato della Pittura (1540 circa): “Ombra è privazione di luce, e sola opposizione de’ corpi densi opposti ai raggi luminosi; ombra è di natura delle tenebre, lume è di natura della luce, l’uno asconde e l’altro dimostra; sono sempre in compagnia congiunta ai corpi; e l’ombra è di maggior potenza che il lume, imperrocché quella proibisce e priva interamente i corpi della luce, e la luce non può mai cacciare in tutto l’ombra dai corpi, cioè corpi densi”. Secondo Christov-Bakargiev, “Questa riflessione di Leonardo potrebbe essere letta in relazione al principio di oscuramento. La luce c’è, ed è giusto che ci sia. Il buio è sempre un evento eccezionale dovuto esclusivamente all’assenza della luce, sia essa naturale o artificiale. Il buio invece no! Il buio è sempre e solo naturale! Anche se, nel tempo presente, per produrre il buio dobbiamo spegnere la luce artificiale, la stessa che illumina i nostri spazi cittadini prolungando la vita nelle ore notturne. In ultima analisi, stare al buio sarebbe la cosa più naturale del mondo e invece a noi contemporanei appare come un’esperienza del tutto artificiale. Oggi penso che Leonardo non avrebbe aggiunto altra luce e altro consumo energetico alla Città già iper illuminata. L’avrebbe sottratta. E avrebbe sognato”.

Carlo Moroni, Head of Communication di FPT Industrial, sottolinea, “Roberto Cuoghi, con la sua creazione, ha celebrato Leonardo da Vinci, di cui la città conserva opere preziosissime, permettendo ai cittadini di vivere con uno sguardo naturale e inedito uno dei luoghi più belli della nostra città e di diventare protagonisti di un’opera d’arte. Il genio di Leonardo, per il nostro marchio, è una fonte di ispirazione anche per il suo attento studio della Natura. L’arte si conferma quindi per FPT Industrial un ambito fertile per ribadire i nostri valori e un impegno costante all’innovazione”.

Ancora una volta nel lavoro di Cuoghi, che ha rappresentato l’Italia alla Biennale di Venezia nel 2017, sperimentare, fare, imparare, inventare sono fondamentali e tutto concorre a creare e ricreare situazioni in cui la centralità dello spettatore e la sua capacità d’interazione con l’opera d’arte sono fondamentali. “In tal senso”, afferma Anna Pironti, Responsabile Capo del Dipartimento Educazione Castello di Rivoli, “abbiamo avviato un percorso di avvicinamento e condivisione con gli esercenti e gli abitanti della piazza per sensibilizzarli alla straordinarietà dell’evento. Con il progetto educativo si intende coinvolgere tutta la cittadinanza ai vari livelli, a partire dal mondo della scuola, dai giovani e dalle associazioni, al fine di condividere la memorabile esperienza”.

 

Note biografiche

Roberto Cuoghi è nato a Modena nel 1973. Vive e lavora a Milano.

L’artista crea opere che agiscono come dispositivi o macchine psico-sensoriali capaci di de-locare (anche solo dal punto di vista della suggestione), in altri spazi e altri tempi, il visitatore, destinatario ultimo della situazione creata. Un approccio inedito, poetico e straniante, che si avvale degli occhi e dell’apparato concettuale ed emotivo dell’altro, per espandere all’infinito la potenzialità dell’opera. Cuoghi sperimenta con la scultura, l’installazione, i suoni, la pittura, il disegno, la fotografia, la performance e le azioni concettuali. Lievi alterazioni fisiche, metamorfosi complete, sparizioni temporanee, viaggi nell’immediato futuro o nel passato più remoto sono alcuni tra gli elementi che caratterizzano la sua quotidianità. Confrontando le proprie ossessioni, l’artista reinventa se stesso e la propria pratica, facendo della metamorfosi il suo modus operandi. Cuoghi ha partecipato a tre edizioni della Biennale Arte di Venezia: Il mondo magico, Padiglione Italia, 57. Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia, Venezia, 2017; Il Palazzo Enciclopedico, 55. Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia, Venezia, 2013; Fare Mondi/Making Worlds, 53. Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia, Venezia, 2009. Tra le sue mostre personali si ricordano: Perla Pollina 1996-2016, Centre d’Art Contemporain Genève, Ginevra / MADRE Museo, Napoli, 2017; Putiferio, DESTE Foundation Project Space, Slaughterhouse, Idra, 2016; da iḍā e piṅgalā a iḍā e iḍā o piṅgalā e piṅgalā, Le Consortium, Digione /Aspen Art Museum, Aspen, CO, 2014-2015; Šuillakku – corral version, New Museum, New York, 2014; ZOLOTO, Galleria Massimo De Carlo, Milan, 2012; Roberto Cuoghi, Hammer Museum, UCLA, Los Angeles, 2011; Šuillakku, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli / ICA, Londra, 2008. Il suo lavoro è stato incluso in diverse mostre collettive tra cui: Dall’argilla all’algoritmo, Arte e tecnologia, Gallerie d’Italia, Milano, 2019; Sanguine. Luc Tuymans on Baroque, Fondazione Prada, Milano, 2018; 3D Double Vision, Los Angeles County Museum, Los Angeles, 2018; The Residue of Memory, Aspen Art Museum, Aspen, CO, 2012; 10000 Lives, Gwangju Biennale, Gwangju, 2010; Skin Fruit, New Museum, New York, 2010; Fractured Figure, Deste Foundation Centre for Contemporary Art, Atene, 2007; Sequence 1, Palazzo Grassi, Venezia, 2007; Of Mice and Men, 4. Berlin Bienniale for Contemporary Art, Berlino, 2006.

lc – eb