Torino capitale dell’innovazione

Torino seconda in Europa per capacità di innovazione: lo ha deciso una settimana fa la Commissione europea al termine del Comitato delle Regioni in corso a Bruxelles, comunicando l’esito della selezione della Capitale europea dell’Innovazione 2016 (Capital Awards): al primo posto Amsterdam, seguita da Torino, terza la capitale francese, Parigi. “La città e le sue politiche pubbliche – recita la motivazione della Commissione – è il perno intorno al quale ruota un ecosistema di innovazione ricco e articolato”.

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“Essere la seconda Capitale europea dell’innovazione – ha dichiarato il sindaco Piero Fassino – in un panel che comprende metropoli come Parigi, Berlino e Amsterdam è un risultato straordinario che premia la nostra città per la sua capacità di essere punto di riferimento in un ecosistema che vede imprese, università e centri di ricerca, istituzioni culturali scommettere sull’innovazione”.

“La Commissione europea ha riconosciuto così il valore e l’importanza di questo impegno collettivo – ha proseguito il primo cittadino – e ci ha consegnato un dato certo: Torino e il suo territorio rappresentano un’eccellenza europea per l’innovazione”.

“Un riconoscimento che conferma quanto Torino, in coerenza con la sua storia, sia città di avanguardia coraggiosa e alta. Siamo pronti a moltiplicare investimenti in termini di risorse economiche sociali e umane – ha concluso Fassino – costruendo ogni giorno di più, con l’innovazione, il futuro”.

Enzo Lavolta, assessore all’Innovazione, ha spiegato quali aspetti della candidatura torinese hanno favorevolmente convinto i giudici della Commissione. Innanzitutto il Piano d’azione per la città smart, Smile, realizzato non negli uffici ma attraverso un confronto con 350 esperti e rappresentanti di istituzioni; segue la capacità dell’Amministrazione di accompagnare lo sviluppo delle start up, con 30 aziende innovative cresciute grazie al sostegno degli uffici comunali. Ha poi citato il Living Lab di Campidoglio, annunciando che sono pervenute agli uffici 40 proposte di applicazione sul territorio di nuove idee e tecnologie a seguito del bando chiusosi a fine marzo. Infine, l’utilizzo concreto di luoghi pubblici dismessi per sostegno all’innovazione, come è avvenuto all’ex Incet con Open Incet (Parigi è arrivata terza perché ha solo annunciato la volontà di farlo, mentre a Torino è già una realtà).

Infine, l’utilizzo dei 100mila euro vinti grazie al concorso. Lavolta ha annunciato l’idea di realizzare un kit di carnet utili a sostenere l’innovazione. A una impresa startup che si presenta chiedendo un sostegno alla crescita si vorrebbe fornire una serie di opportunità gratuite, come l’accedere al FabLab per alcune ore, altro tempo offerto in un coworking, l’accompagnamento degli esperti di Open Incet, il sostegno nella costruzione del business plan, abbonamenti per la mobilità sostenibile, stage in centri di ricerca, e così via.

Torino era stata indicata tra le nove città finaliste tra le quali è stata scelta la Capitale Europea dell’Innovazione 2016. La Commissione Europea ha comunicato la rosa delle pretendenti nello scorso mese di gennaio, frutto di una selezione tra le decine che hanno presentato la loro candidatura.

Le altre città in competizione: BerlinoEindhovenGlasgowMilanoOxford e Vienna.

La città di Torino è stata inserita nella rosa ristretta delle pretendenti in particolare per quell’approccio e quella cultura dell’open innovation che ne sta caratterizzando le politiche di innovazione dell’amministrazione: si parla di processi e strumenti integrati e di collaborazione attraverso una serie mirata di iniziative di innovazione, co-sviluppato dal Comune.