Un patrimonio da difendere

Patrimonio naturale da conservare e da difendere, parte indissolubile dell’immagine di Torino, sono le quinte alberate dei viali cittadini. I 60mila gli alberi che ne fanno parte sono oggetto di una cura meticolosa che anche in tempi di crisi non perde la sua efficacia e il suo ritmo. I 150 chilometri di viali alberati nascono e crescono insieme alla città ottocentesca, moltiplicandosi nel tempo, contagiando anche la piccola viabilità. Vi sono rappresentate 70 specie diverse, ma sono il platano e il tiglio a farla da padroni. Gran parte degli esemplari presenti  hanno più di 50 anni.

20160330_vittorio5Gli alberi che ne fanno parte vivono spesso in condizioni difficili: lo smog, l’acqua piovana a volte ricca di sostanze acide, la copertura dell’asfalto che non fa respirare il terreno e non lascia passare l’acqua. Per questo sono soggetti a malattie, a volte marciscono e diventano potenziali pericoli. Problemi che il servizio Verde gestione del Comune è pronto a identificare per porre i necessari rimedi. A volte sono soggetti a gravi malattie, come il cancro colorato del platano, che ha comportato l’abbattimento di numerosi esemplari.

Eppure, oltre ad abbellire e a rendere unici i viali torinesi, gli alberi sono utili perché depurano l’aria, trattengono le polveri, sono una barriera ai decibel prodotti dal traffico, creano una cappa rinfrescante in estate e addolciscono il paesaggio urbano.

Nuovi investimenti per la cura del verde

La Città di Torino ha recentemente rilanciato l’attività di cura delle piante con un forte investimento per le potature delle alberate cittadine. Ovviamente, non c’è soltanto una preoccupazione per la salute delle piante, ma anche per la sicurezza dei cittadini: rami pericolanti e alberi instabili sono più frequenti senza una adeguata e continua cura. Nello scorso mese di ottobre, si sono messi in bilancio circa tre milioni di euro per potature, nuovi piantamenti e altri interventi sul verde pubblico. Circa due milioni erano stati messi a bilancio nel 2015, e hanno permesso di potare oltre 5mila piante tra novembre e marzo.

La potatura degli alberi ornamentali serve essenzialmente a stabilire una forte struttura formale, a dirigere la crescita dell’albero e ad eliminarne le parti potenzialmente pericolose e quelle malate o morte, al fine di garantire la sicurezza e la sanità dell’albero per il periodo di tempo più lungo possibile.

Serve personale qualificato e certificato

“La potatura corretta è quella che non si vede”, ha detto qualcuno. È una tecnica frutto di alta specializzazione, e che può essere effettuata soltanto da personale certificato e qualificato. Là dove questo non è avvenuto, ci si è affidati a giardinieri improvvisati con il solo risultato di danneggiare irrimediabilmente gli alberi, deturpare l’immagine del viale e provocare a volte la morte dell’albero. Spesso i giardinieri improvvisati ricorrono alla tecnica della capitozzatura, ovvero il taglio tra due biforcazioni sulle branche più grosse, a volte vicino al fusto, che provocano uno choc all’albero con germogliature disordinate e deboli e la morte di parti del fusto, oltre alla mancata cicatrizzazione dei tagli.

Per questo la Sia, Società italiana di arboricoltura, è divenuta il referente in Italia della certificazione europea, di cui trattiamo in un’altra sezione di questo focus. E la Città di Torino ha intrapreso la strada dell’offerta economicamente più vantaggiosa nella definizione degli appalti di potatura e di controllo della stabilità, modalità che attribuisce al progetto tecnico un peso importante, “progetto che solo un arboricoltore certificato è in grado di definire e di realizzare, in quanto in possesso di qualificazione professionale e di competenze specifiche. Per la Città è anche un modo di valorizzare la qualità degli operatori; ciò ha prodotto inoltre maggiore qualità degli interventi, anche perché i ribassi sono più contenuti, si sono ridotti di 15-20 punti percentuali”, afferma Gianmichele Cirulli, agronomo e responsabile delle alberate della Città di Torino.

Inoltre, la gestione delle alberate torinesi è oggetto di Certificazione di Qualità, unico servizio comunale di gestione del verde in Italia ad aver avviato questo percorso.

Un servizio d’eccellenza

Una realtà quindi altamente professionale, quella del servizio Verde gestione, per un compito che in gran parte dei comuni è completamente esternalizzato e che invece a Torino è ancora, con piena soddisfazione dei cittadini, gestito da personale comunale. Una realtà la cui competenza è riconosciuta a livello nazionale e internazionale: Francesco Ferrini, il maggiore esperto in arboricoltura in Italia, docente all’Università di Firenze, cita sempre l’esempio di Torino come punta di eccellenza nella cura degli alberi in città.

Riguardo allo sviluppo della selvicoltura urbana, secondo Ferrini si “dovranno affrontare, nei prossimi anni, molte sfide derivanti dall’incremento demografico, dalla globalizzazione, dalla degradazione dei suoli e dagli ormai certi cambiamenti climatici. In molte aree verdi, l’inadeguatezza qualitativa delle operazioni di impianto e della mancanza di cura sono spesso causa di una mortalità eccessiva dei soggetti arborei e, di conseguenza, di un abbassamento dei benefici forniti dall’area verde stessa. Da ciò deriva la necessità di diffondere e utilizzare, nella pratica, alcune tecniche colturali e accorgimenti economicamente ed ecologicamente sostenibili, in grado di migliorare in modo determinante la qualità del verde”.

Regala un albero alla tua città

Dal 2015 è possibile donare alberi alla Città, con una dedica a chi si vuole, anche per sostituire gli esemplari abbattuti nelle alberate. L’iniziativa è ormai decennale ma da un anno ha modificato le modalità di donazione, inserendosi nel progetto Smart Tree, che promuove l’incremento del numero di piante in città attraverso le compensazioni e, appunto, le donazioni da privati.

Nello scorso mese di marzo sono stati piantati i 63 alberi donati nel 2015, alcuni nei parchi – Pellerina, Michelotti, Valentino, piazza Cavour, Tesoriera – altri nelle alberate, come nel caso del prunus di corso Belgio e del pyrus di corso Dante. Un’importante donazione è venuta dal Gran Premio del Valentino, tenutosi nel mese di giugno 2015, con 9mila euro di nuove piante. Per saperne di più, leggi qui.

A Torino ci sono 150 mila alberi. Queste le specie più presenti.

  • Il Platano (Platanus acerifolia), con oltre 15.000 esemplari
  • Il Tiglio (Tilia ibrida), con circa 10.000 esemplari
  • Il Bagolaro (Celtis australis), con circa 5.000 esemplari
  • L’Acero (Acer Platanoides), con oltre 5.000 esemplari
  • L’Ippocastano (Aesculus ippocastanum), con oltre 4.000 esemplari

Nelle immagini di questo focus: i recenti interventi di potatura effettuati in città tra novembre e marzo, per gentile concessione del servizio Verde gestione del Comune di Torino.