Nasce uno spazio aperto di sperimentazione

5Un quartiere residenziale come tanti, con molti anziani e il 25 percento dei cittadini con meno di 15 anni. Ha un vecchio borgo storico con tante pareti affrescate da artisti, un importante mercato, 2500 attività, è attraversato da nove linee Gtt e dalla Metropolitana. È il quartiere Campidoglio, scelto dall’amministrazione per essere il living lab torinese.

Nasce infatti Torino Living Lab. Il bando “aperto” che la Città lancia oggi è alla ricerca di soggetti interessati a sperimentare iniziative e soluzioni tecnologiche innovative, di interesse pubblico e coerenti con le linee di azione indicate nel piano strategico di Torino Smart CityLa presentazione è avvenuta martedì scorso nella sede dell’Innovation Center di Intesa Sanpaolo, presenti il sindaco Piero Fassino e l’assessore Enzo Lavolta, l’incontro era moderato da Luca Ferrua de La Stampa.

Campidoglio sarà il primo Living Lab cittadino, uno spazio urbano aperto alla ricerca e alla sperimentazione diretta di nuove tecnologie e nuovi servizi che possano contribuire alla costruzione del modello torinese di smart city.

Cos’è dunque un Living Lab? È uno spazio urbano dedicato in cui si “dimostrano” nuovi prodotti e servizi. È una partnership tra enti pubblici, partner privati, enti di ricerca e società civile finalizzata a rendere possibile l’individuazione e la realizzazione di dimostratori di soluzioni e servizi ad alta innovatività, validandone “sul campo”, grazie al diretto coinvolgimento dei cittadini e a un ruolo attivo della Città e delle multiutility nel processo di definizione e valutazione di indicatori di risultato, l’utilità e le opportunità di replicabilità in nuove situazioni,

Il ruolo dell’innovazione è fondamentale e può riguardare l’uso di nuove tecnologie ma anche di nuovi servizi e nuove forme di collaborazione tra pubblico e privato, tra Comune e cittadini.

L’Accordo di partnership, a seconda della sperimentazione proposta, potrà essere sottoscritto direttamente con la Città di Torino oppure con una delle sue società partecipate qualora l’oggetto di sperimentazione ricada in uno dei loro ambiti di intervento e ciò risulti opportuno e assicuri maggiore efficacia all’azione. L’Accordo di Partnership stipulato direttamente con la Città potrà assumere la forma di Contratto di Sponsorizzazione o altra fattispecie risulti più opportuna (per esempio, concessione temporanea di occupazione suolo pubblico, ove ne ricorrano i presupposti).

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Il modello di Contratto di Sponsorizzazione è scaricabile dal sito www.torinolivinglab.it, sull’area Bandi della Città di Torino e su tutti i siti collegati all’iniziativa.

“Le Città devono trovare il passo giusto per seguire la rapidità del cambiamento in atto nella società e nel sistema produttivo – sostiene il sindaco Piero Fassino -. Smart city è uno dei grandi temi sui quali si concentrano gli investimenti europei e nazionali. Le nuove tecnologie sono in grado di modificare in meglio la qualità della vita delle persone, se applicate nei servizi per la sicurezza, l’energia, la salute, la formazione. Questo processo contiene la necessità di formare i cittadini per renderli padroni della trasformazione”.

La Città di Torino si propone di valorizzare l’esperienza già svolta in ambito smart city a partire dalle 45 Idee sviluppate nel piano strategico Smile (http://www.torinosmartcity.it/smile/) e arricchendole con lo sviluppo e la sperimentazione sul territorio di nuove iniziative e soluzioni. “Campidoglio sarà un laboratorio a cielo aperto – afferma l’assessore all’Innovazione Enzo Lavolta – uno spazio pubblico che si offre per dimostrare l’efficacia di innovazioni utili a migliorare la qualità urbana. Torino si conferma città di opportunità per le imprese: qui trovano un’Amministrazione che garantisce tempi brevi e certi e una procedura semplificata, per testare beni e servizi all’altezza di una smart city”.

Cinque imprese che ritengono di avere già una buona idea per Campidoglio hanno raccontato durante la presentazione la loro proposta: dallo scontrino digitalizzato, conservato nel cloud, che permette di tenere i conti in ordine e di raccogliere tutte le spese in un solo documento (utile, ad esempio, per le spese sanitarie da detrarre dal 730), alla polvere antifermentativa che elimina odori e umidità dai rifiuti organici; dal toret parlante che comunica via app alla piattaforma condivisa per la sicurezza di anziani e minori; fino a un sistema di produzione di energia basato sulle turbolenze generate dagli autoveicoli in corsa.

Il termine ultimo per presentare i progetti è il 26 marzo e la Città si impegna a procedere con le valutazioni nei tempi migliori per attivare quanto prima le sperimentazioni e far nascere il Living Lab.

progetti di sponsorizzazione dovranno assicurare una durata consona a un adeguato sviluppo della soluzione/iniziativa, in modo tale da produrre risultati concreti e non comporteranno alcun onere per la Città.

Il modulo di partecipazione è scaricabile dai siti http://www.comune.torino.it/bandi/http://www.torinolivinglab.it e http://www.torinosmartcity.it.

Il Living Lab torinese fin dal suo avvio può contare su un importante gemellaggio con un’analoga esperienza in Brasile nella regione di Fortaleza dove si sta costruendo, con l’importante contributo della Planet Idea, una nuova area urbana smart da 25mila abitanti che dialogherà con il quartiere torinese per uno scambio di esperienze, tecnologie e soluzioni.

Proprio per rafforzare questa alleanza oggi è stata siglata l’Intesa di collaborazione tra Torino e Fortaleza “finalizzata ad attivare uno scambio di buone pratiche in materia di governance complessiva della smart city e di condivisione tecnologica di servizi attivi e attivabili per rendere le città ‘intelligenti’”, si legge nel testo dell’accordo.