Sostegno all’inclusione scolastica di bambini e alunni con disabilità: la Giunta approva le linee guida

Sono state approvate questa mattina dalla Giunta Comunale, su proposta dell’assessora all’Istruzione Antonietta Di Martino, le ‘linee guida a sostegno dell’inclusione scolastica di bambine e bambini con disabilità dei Servizi educativi per l’infanzia e del primo ciclo di istruzione’.

Il provvedimento rende esplicito il modello dell’offerta d’inclusione della Città di Torino, i principi che ne costituiscono il fondamento – alla luce delle innovazioni degli ultimi anni –  e i criteri per l’erogazione degli interventi.

L’azione dei Servizi educativi comunali va nella direzione di interventi trasparenti, innestati su progetti individualizzati e diversificati in base alla situazione di ciascun bambino.

Un modello attuato nel rispetto della normativa nazionale con un approccio ai temi della disabilità e dei bisogni educativi speciali che interpreta la condizione della persona come risultato dell’interazione tra la bambina o il bambino e il contesto sociale di vita, secondo la classificazione dell’International Classification of Functioning (ICF), varato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Un nuovo paradigma secondo cui l’inclusione rappresenta il superamento delle barriere alla partecipazione e all’apprendimento e assegna un ruolo centrale agli educatori, agli insegnanti e a tutti gli adulti corresponsabili nell’operare scelte mirate e a progettare percorsi di apprendimento i cui presupposti rispondano alle differenze delle bambine e dei bambini.

Le linee guida inoltre declinano le nuove normative (decreti legislativi nr. 66/2017 e 96/2019) per armonizzarle al contesto organizzativo dei nidi – che non sono menzionati nel nuovo dettato normativo –  e delle scuole dell’infanzia comunali nell’ottica del sistema integrato 0/6.

La Città per ovviare alla carenza normativa ha messo in atto uno sforzo organizzativo che ha coinvolto i nidi e le scuole dell’infanzia comunali e che si declina in una serie di azioni – ha spiegato Di Martino – mirate a eliminare ogni impedimento e ogni barriera fisica, culturale e sociale. Il nostro indirizzo pedagogico per il progetto inclusivo 0/6 mette le bambine e i bambini al centro della nostra azione per rispondere alla complessità dei bisogni sempre crescenti e per creare sinergie in una logica di rete”.

Il modello di intervento dell’Amministrazione Comunale si declina nelle seguenti azioni:

  • qualità dell’intervento educativo e competenza professionale delle figure coinvolte;
  •     importanza di un curricolo unitario ed integrato per il segmento formativo 0/6 anni;
  • sostegno alla genitorialità delle famiglie;
  • sviluppo di un progetto educativo personalizzato;
  • interventi differenziati e  soluzioni  adeguate, condivise e graduali per rispondere alle esigenze dei singoli bambini e allievi, progettando percorsi che – a seconda del bisogno – prevedono un lavoro diretto, un supporto alle educatrici, agli educatori e agli  insegnanti o laboratori che coinvolgono l’intera sezione;
  • necessità di procedere secondo il principio ‘dell’accomodamento ragionevole’,  espresso dall’art. 2 della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità del 13/12/2006, secondo cui occorre realizzare tutti gli interventi necessari e appropriati per garantire alle persone con disabilità il godimento e l’esercizio di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali,  tenendo conto delle risorse complessivamente disponibili e della necessità di garantire pari trattamento a tutte le famiglie interessate;
  • attenzione alla presenza di altri servizi nell’ottica di perseguire l’armonizzazione delle risorse e integrare tutti gli interventi a sostegno del percorso di crescita, autonomia e sviluppo individuale.

Al centro del processo – conclude la responsabile delle politiche educative –  c’è la volontà di mantenere la governance attraverso il rapporto ed il dialogo continuo con i servizi educativi e scolastici 0/6, con le scuole primarie e secondarie di primo grado della Città, attraverso scambi continui che investono la verifica delle attività in corso d’anno, la riflessione e condivisione sui nuovi  bisogni che di anno in anno si presentano, con lo scopo di mantenere continuo il flusso di informazioni necessario a gestire il processo stesso.”