Il cibo è un diritto per tutti da salvaguardare

di Mariella Continisio

Agricoltura e cibo sono stati i temi al centro dell’inaugurazione del 230esimo dell’anno accademico dell’Accademia dell’Agricoltura.

L’associazione rappresenta l’anello di congiunzione tra ricerca e mondo agricolo. A illustrarne il lavoro questa mattina a Palazzo Lascaris è stato il suo presidente, Pietro Piccarolo, che ha aperto l’intervento sottolineando come dalla sua fondazione è la prima volta che il Sindaco di Torino partecipa all’avvio delle attività “perché l’Accademia, per molti, è ancora sconosciuta. Per questo motivo la presenza di Piero Fassino è un riconoscimento importante del nostro lavoro”.

La qualificazione della produzione agricola e agroalimentare è diventata una leva fondamentale dello sviluppo economico – ha sottolineato Fassino – e oggi siamo tutti consapevoli dell’importanza di garantire una produzione agricola sana, di valorizzare l’agroalimentare e di fare in modo che l’alimentazione sia percepita sempre di più non solo come una necessità ma come un diritto”.

Un’attività come quella dell’Accademia di ricerca, relazione con Università e con gli operatori e sintesi ed impulso verso la qualità è un’attività importante che va sostenuta” ha concluso il Sindaco.

Piccarollo ha poi illustrato le 13 adunanze pubbliche svolte nel 2014 su temi che andavano dalla salvaguardia dell’ambiente alla valorizzazione della produzione agroalimentare e del made in Italy. Ha ricordato la pubblicazione, in collaborazione con Confagricoltura, dei volumi “Dal biogas al biomentano: un’opportunità per l’agricoltura” e “Innovazione in agricoltura” e di un dvd sulla frutticoltura in Piemonte realizzato dalla Regione Piemonte ed infine un ciclo di incontri sulla sicurezza e qualità alimentare al Circolo dei Lettori a cui aveva partecipato Marigrazia Pellerino, assessora alle Politiche educative della Città, che oggi ha tenuto la prolusione su “Cibo, cultura e politiche educative”. Mettere al centro delle azioni politiche il cibo e l’educazione alimentare sostenibile significa parlare dell’interdipendenza tra città e campagna, riportare all’attenzione la funzione sociale e culturale dell’agricoltura. “Cibo è rispetto dell’altro inteso come consapevolezza dell’equità economica che rende sostenibile il benessere di una comunità” ha sottolineato Pellerino. “Il cibo mette in relazione con il mondo perché dipende dagli altri, dal clima, da altri organismi viventi, ed è libera circolazione di beni e tradizioni culturali. Ho scoperto, parlando con i genitori dei bambini che frequentano i nostri Servizi per l’infanzia, che il capunet, piatto tipico piemontese, è una pietanza apprezzata anche in Romania. Insomma l’alimentazione ci fa toccare il valore della diversità che educa al cambiamento e, quindi, al dialogo” ha detto l’Assessora.

Sul tema dell’educazione alimentare è stato illustrato il progetto “Il menu l’ho fatto io” che coinvolge i bambini delle scuole elementari di Torino. Gli allievi, dopo un percorso che li porta nelle cascine, nei mercati e supermercati per conoscere quali sono le filiere alimentari e i prodotti locali, imparare a fare la spesa e a leggere le etichette dei prodotti, elaborano i piatti che, per cinque giorni la settimana, consumano nei refettori secondo le proprie scelte alimentari. Un menu che coniuga salute, rispetto dell’ambiente e gradimento dei piatti consumati. Un percorso che coinvolge anche famiglie e gli insegnanti, dunque la collettivita.