“Storie di affido”, presentato il volume delle testimonianze di famiglie e operatori

C’era tanta gente ad ascoltare le testimonianze dirette di coloro che l’esperienza dell’affido l’avevano vissuta.  Sono state raccontate, martedì 4 febbraio al General Store della Scuola Holden, nel corso della presentazione nel volume “Storie di affido”, un progetto della Città di Torino, Casa dell’Affidamento, e Scuola Holden, in collaborazione con le associazioni del tavolo comunale affido e il sostegno dalla Fondazione CRT. Il testo è curato da Mattia Garofalo e Dario Honnorat, con prefazione di Fabio Geda.

Sul palco, accanto al moderatore, c’era una mamma che aveva affidato la sua bimba a un’altra famiglia, insieme ad altre due madri che hanno ricordato le loro storie positive vissute, per periodi diversi della loro infanzia e adolescenza, in un altro nucleo familiare. Oggi una di loro, madre di tre figli, ha scelto di accogliere un bimbo. E poi un giovane, anche lui con una esperienza di affido nella sua infanzia e giovinezza, che ha deciso di spendere le sue energie in una comunità di accoglienza diurna per minori. Racconti vibranti, pieni di dolore, di timori e di speranza, da cui tuttavia emerge una serenità conquistata dopo alterni periodi di incertezze e difficoltà.

Il libro – raccolta di testimonianze di persone che, a vario titolo, hanno vissuto l’affido siano esse famiglie di origine, affidatarie o operatori – racconta come in un puzzle, questa esperienza nella sua interezza.

L’affido è caratterizzato proprio da questa tridimensionalità: nuclei affidatari e d’origine, in cui i primi scelgono di accompagnare un bambino per un periodo di tempo, mentre gli altri ‘crescono’ per essere pronti a riaccogliere il proprio figlio in una situazione più serena e operatori sociali, sanitari e di giustizia che quotidianamente li affiancano. Un impegno corale che mette al centro il bambino, in cui queste tre componenti devono sempre essere tenute contemporaneamente in considerazione con l’obiettivo della ricomposizione dei legami e degli affetti.

Se ciò non si verifica i percorsi che ne derivano non funzionano” sottolinea Sonia Schellino, Vicesindaca e Assessora al Welfare della Città di Torino. “Oggi l’affido viene rappresentato in modo molto discordante dalle norme di legge che lo prevedono e dall’esperienza quotidiana delle famiglie coinvolte e dei servizi sociali che insieme si muovono nel solco da queste dettate – continua Schellino -. ‘Storie di affido’ vuole restituire una immagine autentica di questa esperienza con l’auspicio non solo di raccogliere nuove disponibilità, ma anche di sviluppare un diverso approccio culturale dell’intera società in materia”.

Tra i partecipanti i rappresentanti dell’associazionismo delle famiglie affidatarie e delle comunità di accoglienza per minori, dell’autorità giudiziaria minorile e la sindaca Chiara Appendino, che ha posto l’accento sull’importanza di questa pubblicazione: ”Questo libro fa emergere una realtà poco nota che dobbiamo far conoscere. L’affido non vuole essere un ostacolo alle famiglie e ai loro ragazzi, ma uno strumento per costruire un’opportunità. Questi ultimi sono i protagonisti e noi gli attori. Il nostro il compito e metterci in ascolto e al servizio del bene dei nostri ragazzi”.

E’ possibile richiedere una copia del  volume ‘Storie di affido’ telefonando al numero verde 800-254444, Casa dell’affidamento, corso Unione Sovietica 220/d  Torino.
http://www.comune.torino.it/casaffido/aff_casa.htm

Mariella Continisio