Hackability, strumenti su misura per la disabilità

Una maratona di progettazione dove le persone con disabilità collaboreranno con designer, maker, artigiani unendo bisogni, inventiva e competenze nella ricerca di soluzioni nuove (o migliorate) per la loro mobilità. È Hackability4Mobility, il progetto che vede impegnate insieme Comune di Torino, Anci, Toyota, Arriva e la non profit Hackability.

L’obiettivo è di agevolare la vita quotidiana di quanti, oltre un milione solo in Italia, devono convivere una disabilità motoria, rispondendo alle loro esigenze e favorendone così l’autonomia e l’inclusione sociale. Si parte dall’idea nata da un’esigenza (come, ad esempio, trovare un modo per trasportare una carrozzina su una hand bike) e si sviluppa la soluzione personalizzata e stampata in 3d. Il file del progetto rimane e può essere modificato sulle esigenze di qualcun altro. La proprietà intellettuale del proponente rimane garantita e può essere sviluppata in ottica di produzione. “Siamo dei facilitatori, supportiamo gli interessati nella definizione del loro progetto-soluzione e lasciamo loro la proporietà dell’idea – spiega Carlo Boccazzi Varotto della società Hackability che ha sviluppato questo percorso di progettazione mirata -. Le persone con disabilità sono dei designer e non lo sanno, sviluppano competenze che hanno bisogno di una applicazione pratica. In questo modo realizziamo cose che non esistono o, se esistono, costano troppo e noi troviamo il modo di realizzarlo a basso costo. Tutto quello che viene realizzato –  conclude Varotto – viene rilasciato in open source, pubblicato su un sito in via di realizzazione e messo a disposizione di tutti”.

Gesti all’apparenza scontati, immediati, possono difatti rappresentare una barriera per molte persone con bisogni speciali: ed è proprio la comprensione e la valorizzazione della diversità a condurre alla rimozione dell’ostacolo e a garantire la realizzazione di un’uguaglianza sostanziale.

A settembre, nei giorni della European Mobility Week, Hackability lancerà un invito indirizzato a singoli individui come a team già formati per raccogliere, da chi il tema della disabilità lo vive tutti i giorni, idee per rendere più accessibili auto, bicicletta, mezzi pubblici o migliorare la sedia a rotelle.

Soluzioni pratiche e replicabili che potranno consistere nell’adattamento e nella personalizzazione di oggetti comunemente in commercio, oppure nell’autocostruzione di nuove realizzazioni, grazie al supporto di tecnici e artigiani: piccoli strumenti e ausili che possano migliorare la vita delle persone. Le proposte saranno valutate e porteranno alla creazione di gruppi di progettazione che concluderanno l’intero percorso entro la fine del prossimo inverno.

Tutte le soluzioni saranno poi liberate in rete sotto licenza CC-BY-SA-NC, sulla piattaforma hackability.it per favorirne la circolazione, l´adozione o la modifica.

Presente questa mattina in sala Colonne di palazzo civico, nel corso della presentazione del progetto, l’atleta paralimpica Francesca Fenocchio, medaglia d’argento di hand bike alle Paralimpiadi di Londra del 2012.

“Si tratta di un progetto molto importante perché riunisce diversi aspetti  – spiega la sindaca Chiara Appendino – . Oltre a coinvolgere direttamente le persone con disabilità permette a tutti i partecipanti, che lavorano in team e progettano insieme, di vivere un’esperienza unica e di sviluppare competenze trasversali partendo da bisogni concreti: un’esperienza non solo di studio e di lavoro, ma anche umana”.

“Un progetto bellissimo – ha detto la sindaca – perché offre un approccio trasversale sul tema della disabilità che mira ad abolire ogni barriera. Il nostro obiettivo è permeare ogni nostra politica di tale consapevolezza e per questo ci siamo forniti, dal 20 giugno di un disability manager”. La persona scelta per tale figura, Fabio Lepore, era presente in sala.

Maria Lapietra, assessora alla Mobilità, ha sottolineato che il progetto è sostenuto da Toyota Motor Italia e Sadem. “L’Hackability4Mobility ci consentirà di studiare, comprendere e superare i limiti di accessibilità e fruibilità dei mezzi del trasporto – sottolinea Maria Lapietra -. Il confronto creativo che si svilupperà favorirà l’acquisizione di una visione e di una metodologia utili a individuare quegli elementi che sono di ostacolo a persone con una ridotta mobilità e sostituirli o modificarli per favorirne, invece, l’autonomia. Soluzioni che potranno rivelarsi spunti interessanti anche per le aziende”.

“In pochi anni, sia in Italia sia all’estero, nei Fablab, dentro le università, nelle grandi imprese, abbiamo fatto crescere una community che tramite la co-progettazione supporta l’ideazione di soluzioni nuove, individuate a partire dall´esperienza quotidiana delle persone con disabilità – riprende Carlo Boccazzi Varotto -. Oggi affrontiamo il tema della mobilità accessibile nello stesso modo, valorizzando l’esperienza di chi prova a fare un giro in bici o guidare una macchina, o a prendere un autobus e magari ha una buona idea per migliorarli”.

“Partecipiamo a questo progetto con grande entusiasmo – dichiara Mauro Caruccio, AD di Toyota Motor Italia – perché sentiamo molta affinità con l’iniziativa Hackability4Mobility, il cui obiettivo è quello di riunire persone diversamente abili, giovani designer e progettisti per sviluppare soluzioni per una mobilità personale e collettiva sempre più accessibile. Questo è anche l’impegno di Toyota: mettere a disposizione la propria tecnologia per una società più inclusiva, nella quale eliminare ogni discriminazione e barriera, e consentire a tutti di muoversi liberamente”.

“Arriva Sadem ha scelto di sostenere Hackability4Mobility – afferma Valentina Astori, Amministratore Delegato Arriva Sadem – partecipando con le proprie competenze ed esperienze di pubblica mobilità alla individuazione di soluzioni ed ausili che contribuiscano al miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità – un gesto di Corporate Social Responsibility che vuole sottolineare il ruolo pubblico e sociale del gruppo Arriva per il territorio”.

Cos’è Hackability ?

Hackability è una no-profit nata nel 2016 a Torino per far incontrare le competenze di designer, maker, artigiani digitali, con i bisogni (e l’inventiva) delle persone con disabilità.

Nel corso degli anni ha sviluppato una metodologia di co-design e community engagement che mette al centro i bisogni, le soluzioni dalle persone con disabilità, per progettare e realizzare oggetti d’uso comune ma anche oggetti complessi, soluzioni domotiche, presidi per la riabilitazione, ma anche nuovi servizi a basso costo e scalabili.

Il Politecnico di Torino ha fatto propria la metodologia di Hackability lanciando, nel 2016, Hackability4PoliTo che permette agli studenti, in alternativa al tradizionale esame di “Tecnologie per la Disabilità”, di cooprogettare insieme a persone con disabilità. Nel 2017 l’European Social Innovation Competition ha individuato Hackability come una delle 30 azioni in grado di diffondere in Europa i vantaggi del cambiamento tecnologico. Nel 2018 il gruppo Barilla ha scelto Hackability per sviluppare soluzioni che facilitino l’autonomia in cucina, quello stesso anno Hackability ha vinto il premio “Io Lavoro” della Regione Piemonte.