“Torino Porte Aperte”, domenica aperti i primi beni artistici della città

di Mariella Continisio

Alcuni capolavori cittadini saranno aperti al pubblico dopodomani, domenica 7 maggio. Si tratta del primo, dei quattro appuntamenti, di “Torino Porte Aperte”, la manifestazione giunta alla ventesima edizione, che richiama l’attenzione dei torinesi sul ricco patrimonio artistico locale.
Si potranno visitare la chiesa di San Rocco (Circoscrizione 1), il mausoleo della Bela Rosin (Circoscrizione 2), la Fondazione Merz (Circoscrizione 3), che per la prima volta ha aderito al progetto.
Sono 58 i beni culturali che saranno aperti al pubblico, molti dei quali non sempre accessibili o sconosciuti.
L’iniziativa, che si inserisce nell’ambito del progetto La Scuola adotta un monumento, consente alle 53 scuole coinvolte – primarie e secondarie di primo e secondo grado cittadine e della provincia – di presentare ai visitatori, in una delle domeniche di maggio, i beni artistici scelti.

Le classi che hanno aderito all’iniziativa sono inserite in un percorso di educazione permanente alla valorizzazione e alla tutela dei beni storici-artistici e indirizzate a scegliere tra le testimonianze del passato: dalle chiese ai musei, dalle cascine alle vie, dalle piazze alle targhe commemorative. Al termine del viaggio alla scoperta delle radici del patrimonio alunne e gli alunni, come veri ciceroni, racconteranno ai visitatori le caratteristiche e gli aspetti iconografici, urbanistici, ambientali e sociali delle opere che hanno simbolicamente adottato.

L’evento è promosso dalla Città di Torino, attraverso l’Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte. Vi partecipano, inoltre, associazioni, fondazioni culturali, enti religiosi e laici detentori dei beni artistici.

La chiesa di San Rocco, adottata dal Convitto nazionale Umberto I, fu edificata dall’architetto Francesco Lanfranchi nel 1667 in luogo della precedente, dedicata a San Gregorio. A partire dal 1598 diventò la sede della omonima Confraternita. Si occupava di assistenza ai malati di peste torinesi oltre ad aveva l’onere caritatevole di seppellire i cadaveri abbandonati.

Il Pantheon di Mirafiori, conosciuto come Mausoleo della Bela Rosin, fu costruito tra il 1886 e il 1888 per accogliere le spoglie di Rosa Vercellana, moglie morganatica di Vittorio Emanuele II. L’edificio in stile neoclassico, adottato dall’istituto comprensivo Cairoli, è situato all’interno di un parco in zona Mirafiori sud e ricorda per la forma il Pantheon di Roma.

Istituita nel 2005 per conservare e valorizzare il fondo delle opere di Mario Merz (1925-2003), l’omonima fondazione ha sede nell’ex centrale termica delle Officine Lancia. L’edificio – situato in Borgo San Paolo, quartiere interessato agli interventi di riqualificazione urbanistica e culturale di Torino degli ultimi anni – è un esempio di architettura industriale costruito intorno agli anni Trenta. L’esposizione, su tre livelli, occupa circa metà dei tremila metri quadrati complessivi. La fondazione, adottata dall’istituto comprensivo Rita Levi Montalcini, ospita un centro studi specializzato e mostre temporanee in cui gli artisti si confrontano con i contenuti dell’opera del noto esponente dell’Arte Povera.

Gli orari delle visite e i luoghi di ritrovo per le visite sono consultabili sul sito web della Città di Torino http://www.comune.torino.it/iter/iniziative/la_scuola_adotta_un_monumento/pdf/pieghevole_Torino_Porte_Aperte_2017.pdf