Alberi monumentali, a Torino sono sedici

Il platano della Villa Tesoriera

 

di Mauro Marras

“L’importanza degli alberi negli ambienti urbani è un dato riconosciuto non solo dalla comunità scientifica e dagli operatori che quotidianamente lavorano per la preservazione di questi vegetali, ma anche dalla collettività. La scommessa sui cui devono puntare le città per il futuro è di avere più spazi verdi, piante più sane e soprattutto un maggior numero di alberi. La cultura del verde deve essere maggiormente diffusa e condivisa tra operatori del settore, amministratori e cittadini. Per accrescere tale cultura occorre elaborare strategie di comunicazione diversificate, e iniziative che sappiano coinvolgere i cittadini e che facciano capire l’importanza degli alberi in città”.

È quanto ha affermato l’assessora all’Ambiente e al Verde, Stefania Giannuzzi, intervenendo al convegno “Gli alberi monumentali in Piemonte” che si è tenuto oggi a Torino presso la Sala ATC di corso Dante 14. Organizzato dalla Regione Piemonte, dai settori Foreste e Territorio e Paesaggio, il convegno ha permesso di fare il punto della ricerca e della protezione degli alberi monumentali, alberi legati ad antiche tradizioni e rappresentativi di particolari valori paesaggistici, storico-culturali e naturalistici.

In Piemonte un primo gruppo di 39 alberi monumentali è stato classificato nel decennio scorso ai sensi della legge regionale 50 del 1995. L’attività di indagine sul territorio, ripresa nel 2015 e dopo l’approvazione della legge statale 10 del 2013, ha portato all’approvazione di un nuovo elenco regionale, che comprende attualmente 118 alberi o gruppi di alberi. Di questi, 16 è possibile vederli a Torino: il maestoso platano della Tesoriera, alto 28 metri; il platano di piazza Cavour, dalla grande chioma alta 33 metri; fino agli otto esemplari di diverse specie presenti nel parco del Valentino, tanto per fare alcuni esempi.

La cura di questi alberi è caratterizzata dal verbo “assecondare”, secondo Carmelo Fruscione, presidente della Società italiana di arboricoltura – che raduna gli agronomi specializzati nella cura degli alberi – e tecnico specializzato della Città di Torino: “Se riusciamo ad assecondare la natura, molti alberi possono diventare monumenti”. E ha citato il film “La montagna incantata”, dove il migliore augurio scambiato tra gli alberi del bosco era “che l’uomo ti ignori”. Insomma, per vivere felici e a lungo le piante devono essere lasciate in pace, accudite solo quando è necessario per la loro e la nostra sicurezza. E ammirate per la loro bellezza, accarezzate dagli sguardi affascinati di chi ne comprende il valore.

Per approfondire il tema degli alberi monumentali e della loro presenza in città è disponibile una pagina del sito del servizio Verde Gestione della Città di Torino.