Patrimonio culturale, motore della rigenerazione urbana

L’Amministrazione comunale torinese ha ottenuto un finanziamento da Bruxelles di 407mila euro nell’ambito del programma europeo di ricerca e innovazione Horizon2020, per il progetto ROCK – Regeneration and Optimisation of Cultural heritage in creative and Knowledge cities (Rigenerazione e ottimizzazione del patrimonio culturale nelle città creative e della conoscenza).

Il programma intende dimostrare come il patrimonio culturale sia motore per la rigenerazione urbana, lo sviluppo sostenibile e la crescita economica delle città. A tale scopo saranno studiati i modelli di sette città europee (Atene, Cluj-Napoca, Eindhoven, Liverpool, Lione, Torino e Vilnius) e ne verrà testata la replicabilità in tre città dal grande potenziale: Bologna, Lisbona e Skopje.

Grazie al progetto ROCK, La Città incrementerà la banca dati dei beni di proprietà comunale al momento non utilizzati. Al fine di valorizzarne gli usi, saranno organizzati dibattiti e iniziate sperimentazioni volte all’applicazione del Regolamento dei Beni Comuni, approvato dal Consiglio Comunale nello scorso mese di gennaio.

Si tratta di una iniziativa, quella della rigenerazione e ottimizzazione del patrimonio culturale nelle città creative e della conoscenza che prevede complessivamente un finanziamento europeo di 10 milioni di euro, e vede la partecipazione di un ampio partenariato europeo del quale il Comune di Bologna è capofila.

Il Comune di Torino si è aggiudicato anche un secondo finanziamento europeo di 278mila euro nell’ambito del Programma di Cooperazione Territoriale Europea INTERREG EUROPE, con il progetto MOLOC – Low carbon urban morphology. New urban morphologies, new governances, new challenges for cities in energy transition (Morfologia urbana a basse emissioni. Nuove morfologie urbane, nuovi modelli di gestione, nuove sfide per le città in transizione energetica). I fondi saranno utilizzati per approfondire le questioni normative, economiche e sociali legate al pieno sviluppo urbano sostenibile, in una fase di transizione energetica che è ormai comune a tutte le città europee.

Il progetto ha come capofila Lille, gemellata con Torino dal 1958, e coinvolge, oltre al capoluogo piemontese, le città di Amburgo e Suceava, il Central Mining Institute di Katowice e la rete europea Energy Cities. Le attività si svolgeranno nell’arco di tutti i prossimi cinque anni.