Anniversario del romanzo “CUORE”

di Antonella Gilpi.

Ricordate Garrone, quasi quattordicenne, lo studente enorme di statura e buono d’animo che difende i più deboli; Franti, il cattivo, di una famiglia del sottoproletariato, alla fine espulso da scuola; Ernesto Derossi, di dodici anni, il più bravo e il più bello della classe, proveniente da una famiglia ricca; Antonio Rabucco (il Muratorino), di otto anni, figlio di un muratore e famoso per saper fare il “muso di lepre”.

Sono alcuni dei personaggi del libro “Cuore” che festeggia i suoi centotrentanni, un romanzo per ragazzi scritto da Edmondo De Amicis e pubblicato per la prima volta nel 1886 dalla casa editrice Treves.

Ambientato nella Torino dell’Unità d’Italia nel periodo storico 1878 (anno dell’incoronazione di Re Umberto I) – 1886 (anno della pubblicazione del libro), il testo ha lo scopo di insegnare ai giovani cittadini del Regno le “virtù civili”, ossia l’amore per la patria, il rispetto per le autorità e per i genitori, lo spirito di sacrificio, l’eroismo, la carità, la pietà, l’obbedienza e la sopportazione delle disgrazie.

Il romanzo è il diario di un ragazzo di famiglia borghese, Enrico Bottini, che riporta sulla pagina episodi e personaggi della sua classe scolastica durante l’anno della terza elementare, presso una scuola della città di Torino (dal 17 ottobre 1881 al 10 luglio 1882); ad ogni mese corrisponde un capitolo ma il diario è intervallato da appunti dei familiari di Enrico che offrono consiglio di stampo etico e pedagogico utili per la crescita.

Ai capitoli si aggiungono nove racconti presentati mensilmente dal maestro di Enrico, Giulio Perboni, che seguono le avventure, spesso con esito drammatico, di bambini italiani di varie regioni.

Tra i personaggi è probabile che la “Maestrina dalla penna rossa”, così chiamata per la piuma che portava sul cappello, corrisponda alla figura storica della maestra Eugenia Barruero, vissuta a Torino in Largo Montebello 38, dove oggi la ricorda una targa.

Il romanzo “Cuore” è un libro che tutti abbiamo letto da ragazzi, per cui abbiamo pianto, ci siamo emozionati agli avvenimenti, ai personaggi, ma che purtroppo non sempre ha avuto dalla sua una critica benevola che giudicava quello scritto caramelloso, prolisso e in un certo senso in funzione di propaganda dell’Unità d’Italia e dei buoni sentimenti.