Il rifiorire della “Certosa” in un racconto per immagini

di Mauro Marras

Una trasformazione lenta e rispettosa dell’esistente ha accompagnato la riappropriazione da parte dei cittadini di Collegno dell’ex manicomio, la “Certosa”, tra i più grandi e sicuramente il più famoso in Italia.

La lavanderia. (ph. Beppe Giardino)
La lavanderia. (ph. Beppe Giardino)

A partire dagli anni Ottanta gli spazi vennero utilizzati per manifestazioni culturali, per poi nel decennio successivo accogliere alcune parti della macchina municipale: dalla sede dei Vigili Urbani, a quella dei Lavori Pubblici, fino alla Sala Consigliare, in un percorso via via crescente di inclusione dell’ex manicomio nella vita quotidiana dei cittadini.

Locandina Dai diamanti non nasce nienteIl percorso di riqualificazione e trasformazione della Certosa, ad opera dell’architetto Besso-Marcheis, è ora un racconto per immagini realizzato dagli organizzatori di Flowers, la rassegna musicale che ha nella Certosa, fin dagli esordi, la sua sede stabile. Proprio dalla trasformazione della Lavanderia, oggi divenuta Centro Coreutico e spazio per spettacoli, parte il viaggio dei curatori di “Dai diamanti non nasce niente”, mostra ospitata nei locali dell’Urban Center Metropolitano,  operando una riflessione sul riuso delle architetture dismesse, in particolare sul lavoro operato sui materiali storici, sulla definizione degli strumenti urbanistici, sulla ridefinizione dello spazio tra restauro e progettualità contemporanea.

L’ingresso a Urban Center Metropolitano – dal martedì al sabato dalle 11 alle 18 – è libero.

Per informazioni: Urban Center Metropolitano, piazza Palazzo di Città 8f. Tel. 011 553 79 50. www.urbancenter.to.it

Flowers Festival, informazioni: 0113176636. www.flowersfestival.it