Un monumento per ricordare il Maggiore La Rosa

di Michele Chicco

4E’ stato inaugurato alla Scuola di Applicazione dell’Esercito il monumento dedicato al Maggiore Giuseppe La Rosa, Medaglia d’Oro al Valore Militare caduto in Afghanistan l’8 giugno 2013.

Alla cerimonia hanno preso parte il Generale di Corpo d’Armata Giorgio Battisti, Comandante per la Formazione Specializzazione e Dottrina dell’Esercito, le principali autorità civili e militari del territorio e i familiari del militare.

Originario di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), città presso la quale gli è stato recentemente dedicato un parco urbano, Giuseppe La Rosa prestava servizio nel 3° reggimento bersaglieri della Brigata “Sassari”. In Afghanistan, durante un’attività di supporto alle forze armate afghane, il convoglio dei mezzi militari venne attaccato da un gruppo di terroristi e con un gesto eroico il Maggiore La Rosa si poneva con il proprio corpo a scudo dei rimanenti membri dell’equipaggio del proprio veicolo, proteggendoli dalle dirette conseguenze della deflagrazione.

Il monumento, frutto di una spontanea gara di generosità fra Associazioni d’arma e privati cittadini che ne hanno sostenuto i costi, è un’opera semplice, suggestiva ma carica di significati posata su un blocco di pietra con la motivazione della medaglia al valore e a fianco l’imponente scultura di un’aquila con le ali spiegate. Tutto attorno i resti del colonnato della Reale Accademia Militare di Torino, bombardata durante l’ultimo conflitto mondiale. “Questo monumento vuole ricordare tutti i militari caduti per l’Italia in pace e in guerra”, ha affermato nel suo intervento il Generale Battisti, che rivolgendosi ai futuri Comandanti ha sollecitato una profonda riflessione sui valori che contraddistinguono la professione delle armi.

La commemorazione, sobria e toccante, ha segnato anche la chiusura del 141° corso di Stato Maggiore al quale avrebbe dovuto partecipare l’ufficiale caduto. Ed a ricordare le straordinarie doti umane e professionali dell’Ufficiale scomparso sono stati proprio i colleghi del 183° “Lealtà” che sin dal loro arrivo alla Scuola si sono adoperati affinché di Giuseppe restasse un tangibile ricordo anche a Torino.