From Torino 2006 To Beijing 2022

da sinistra: Zhuang Weimin (Preside Facoltà di Architettura - Tsinghua University), Marco Gilli, rettore del Politecnico, PieroFassino, sindaco di Torino, Zhang Li (Professore di Architettura Tsinghua University), Gui Lin (capo della “Planning and Design Division” del Comitato Olimpico cinese).
da sinistra: Zhuang Weimin (Preside Facoltà di Architettura – Tsinghua University), Marco Gilli, Rettore del Politecnico, Piero Fassino, Sindaco di Torino, Zhang Li (Professore di Architettura Tsinghua University), Gui Lin (capo della “Planning and Design Division” del Comitato Olimpico cinese).

di Raffaela Gentile

Due scuole di Architettura e i Giochi Olimpici invernali in comune. Potrebbe essere questa l’estrema sintesi di  From Torino 2006 to Beijing 2022ossia  il tavolo tecnico/istituzionale aperto questa mattina con la firma tra i due enti che ha sancito l’accordo tra due scuole di Firma Preside GilliArchitettura: il Politecnico di Torino e la Tsinghua University di Pechino.

Presentare alla delegazione cinese, coinvolta nell’organizzazione delle opere olimpiche per i Giochi di Pechino, un quadro significativo delle competenze maturate nell’esperienza torinese, nonché illustrare loro le trasformazioni del territorio dal punto di vista organizzativo, gestionale, progettuale e promozionale: questo è stato lo scopo dell’incontro.

A Torino oggi e nelle valli olimpiche domani, la delegazione composta dall’architetto Gui Lin, capo della “Planning and Design Division” del Comitato Olimpico cinese; da Zhuang Weimin, Preside della School of Architecture della Tsinghua University di Pechino e progettista di due impianti per le Olimpiadi di Pechino 2008 e da Zhang Li, docente presso la Tsinghua University e consulente architettonico del Comitato Olimpico pechinese per il dossier di candidatura visiterà i siti olimpici, ma soprattutto scoprirà ciò che sta dietro alla realizzazione di impianti sportivi funzionali.

All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, il Rettore del Politecnico, Marco Gilli, il Direttore del Dipartimento di Architettura e Design (DAD), Paolo Mellano, il Sindaco di Torino, Piero Fassino, il Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, il Presidente del TOROC ed ex Sindaco di Torino, Valentino Castellani.

“Le Olimpiadi del 2006 hanno rappresentato per Torino – ha spiegato il sindaco Fassino – una grande occasione di trasformazione urbana e di adeguamento delle infrastrutture cittadine. Non solo, sono state anche un momento intensissimo di coesione della Città.  Attorno ad un progetto così impegnativo, abbiamo realizzato un grande gioco di squadra. Inoltre, i Giochi Olimpici ci hanno fornito l’occasione per acquisire un importante know how che oggi possiamo trasmettere al mondo e, in questa occasione, anche a voi che siete impegnati per i Giochi del 2022”.

In ultimo, ma non per ultimo le scelte di Pechino replicheranno la stessa suddivisione – già praticata a Torino, per la prima volta nella storia dei Giochi Invernali – tra gare “sul ghiaccio”, collocate prevalentemente in città e gare “sulla neve”, che si svolgeranno nella Prefettura di Zhangjiakou, a circa 200 km da Pechino.

 I numeri di Torino 2006

In piazza Castello trasformata in Medals Plaza si svolsero tutte le premiazioni delle gare, ogni sera oltre centomila persone assistettero cerimonie di assegnazioni dei premi e al concerto di tante star internazionali.

Il Toroc, il Comitato Organizzatore, assunse per  700 persone, divenute poi 2.400 durante l’evento. Contribuirono al successo dei Giochi 15 mila volontari e 20 mila uomini delle Forze dell’Ordine.

Cerimonia di Apertura dei Giochi Olimpici

Direttore Artistico Marco Balich

6100 volontari

2.500 atleti olimpici

400 persone di cast

280 addetti alla produzione

1,8 miliardi di contatti (il programma televisivo più visto al mondo nel 2006)

2  Emmy Award vinti