La Sala Rossa ricorda tre colleghi scomparsi

di Piera Villata e Gianni Ferrero

1Cerimonia di commemorazione oggi in Sala Rossa di Mario De Giuli, Carlo Ramella Pairin e Marta Minervini. Amministratori che credevano fortemente nei valori della democrazia e che, per Torino, hanno speso tempo e ingegno a misurarsi con i problemi reali di una città che ha attraversato diverse crisi, rinnovandosi costantemente, alimentando una metamorfosi che oggi ne fa una delle città italiane più attrattive: per capacità imprenditoriali e produttive, per esperienza, per distribuzione di alta formazione, per attrazione culturale e turistica.

Ai consiglieri emeriti Raffaele Corapi, Gianpaolo Collu e Alessandro Altamura, insieme al presidente Giovanni Porcino, è toccato il compito di tratteggiare le biografie degli scomparsi che, come ha sottolineato il sindaco Piero Fassin,o fanno parte del Pantheon di questo nostro Consiglio Comunale torinese.

Di forte caratura, Mario De Giuli, laureato in medicina veterinaria, di origini pavese – era nato il 26 giugno 1927 ad Albonese –  si è spento lo scorso 24 agosto a 88 anni. E’ stato consigliere comunale dal 22 giugno 1993 al 14 maggio 1997 nelle file della lista Alleanza per Torino, a sostegno del sindaco Valentino Castellani. De Giuli ha ricoperto il ruolo di presidente del Collegio costruttori: “Si deve alla sua lungimiranza il risanamento del Quadrilatero Romano e l’apertura di locali, ristoranti a fianco delle abitazioni completamente ristrutturate dal gruppo fondato nel ’59 da lui, la De-Ga , insieme al socio Gallesio. Ma si devono ai suoi eredi la realizzazione di alberghi, tra gli altri la ristrutturazione dell’ex Casa Gramsci e opere importanti come il Villagio media delle Olimpiadi” – è stato ricordato.

Carlo Ramella Pairin, nato a Venaria Reale il 5 novembre 1927, ci ha lasciati il 9 novembre 2014. Militò nella Democrazia Cristiana. In Sala Rossa svolse l’incarico di consigliere comunale dal 3 dicembre 1964 al 22 aprile 1970. Presiedette l’Ente Comunale di Assistenza (ECA) tra il dicembre 1971 e il febbraio 1975. Si occupò di servizi pubblici, dell’immissione di nuove licenze per le auto pubbliche e di stabili municipali e di servizi funebri e cimiteriali. Marta Minervini Calandri, era nata a Molfetta il 7 agosto 1925. Laureata in farmacia rappresentava in Sala Rossa dapprima il Movimento Sociale-Destra Nazionale e successivamente, fino al 1995 Alleanza nazionale.  Marta Minervini è stata consigliere comunale dal 19 giugno 1980 al 19 maggio 1986. Fu eletta anche in consiglio regionale. Nell’aula del consiglio comunale intervenne più volte a rappresentare i temi che oggi definiremmo di parità di genere e si distinse a favore dei cittadini in difficoltà e più in generale sui temi di carattere sociale e assistenziali. Si impegnòo nelle politiche di contrasto alle tossicodipendenze. Sempre attenta alla cultura e al restauro degli edifici storici.

Nel concludere la cerimonia il sindaco ha voluto richiamre il significato intimo del ricordo: “Si tratta di un momento che non ha nulla di celebrativo. Ma serve a ricapitolare l’impegno di quanti ci hanno lasciati e si sono prodigati per il bene della nostra città. Hanno ricoperto un ruolo decisivo nel mettere in azione il motore della dinamicità”. E citando “la nave mia colma d’oblio” dal Canzoniere di Francesco Petrarca, Fassino ha ribadito l’importanza di non dimenticare.