Al centro della visita i giovani, i sofferenti, i migranti

di Ezio Verna

Stamani nella sala stampa dell’Ostensione della Sindone l’Arcivescovo Cesare Nosiglia ha presentato agli organi di informazione la visita del Papa di domenica e lunedì prossimi: alla conferenza stampa è intervenuta anche Elide Tisi, Vicesindaco di Torino.

Monsignor Nosiglia ha inquadrato la visita del Santo Padre, culmine dell’Ostensione della Sindone e delle celebrazioni per il bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco, definendo per l’occasione il centro storico della città come una grande basilica all’aperto dove si potrà assistere al passaggio di Papa Francesco e si potrà seguire la celebrazione della Messa anche attraverso i 21 maxischermi installati e ci si potrà anche comunicare grazie alle molte chiese sul percorso da cui partiranno i diaconi per la distribuzione del sacramento ai fedeli.  

L’Arcivescovo ha poi richiamato l’anima religiosa della città che ha saputo rapportarsi con le altre culture presenti e che consente di guardare con serenità e rispetto ai nuovi cittadini che provengono da altri paesi, la dimensione ecumenica della chiesa torinese e la presenza a Torino del primato della carità, che ha fatto sì che la visita di Papa Francesco privilegi gli incontri con le persone in difficoltà ed in condizioni di sofferenza o disabilità, come nel caso del Cottolengo.

Forte anche il richiamo all’attenzione verso i giovani, che saranno tra i protagonisti della due giorni torinese del Papa: decine di migliaia che parteciperanno alla processione della Consolata, che sfileranno davanti alla Sindone, che parteciperanno alla veglia di sabato sera nel parco del Santo Volto e domenica seguiranno la visita del Santo Padre tra piazza Vittorio Veneto, il Valdocco che fu il primo oratorio di Don Bosco ed ancora piazza Vittorio. E poi l’incontro di domenica a pranzo con i giovani detenuti del “Ferrante Aporti”, dove Don Bosco iniziò il suo lavoro di educatore, ed il saluto ai ragazzi delle parrocchie e delle scuole sulla strada del ritorno lunedì.

Le persone che interloquiranno con il Papa saranno in piazzetta Reale un’operaia ex cassa integrata con il marito disoccupato, un imprenditore che ha rifiutato di delocalizzare per tutelare i propri dipendenti ed un giovane agricoltore che ha mantenuto viva l’azienda di famiglia, in piazza Vittorio Veneto durante la Messa un pensionato, una giovane, un rifugiato liberiano, una donna con problemi di salute, una suora ed un volontario della Sindone, una famiglia italiana ed una proveniente dal Congo ed ancora in piazza Vittorio la sera un animatore di un oratorio ed una ragazza dell’Azione Cattolica. In questa occasione rivolgeranno una domanda al Papa una studentessa disabile impegnata nell’esame di maturità, una giovane disoccupata ed un universitario del Politecnico.

Nel suo intervento il vicesindaco ha messo in evidenza, in una città in festa per la visita, il contributo dei volontari e dell’amministrazione Comunale con le sue strutture e lo sforzo messo in campo potenziando i servizi e fornendo tutti i necessari supporti organizzativi. Una parentesi particolare è stata dedicata nell’intervento alle persone disabili, che attraverso le cooperative sociali e le strutture comunali hanno contribuito con un ruolo anche attivo nella preparazione dell’evento: esempio ne sia un puzzle realizzato all’interno dei laboratori comunali che farà parte dei doni che verranno consegnati dall’Arcivescovo al Santo Padre.